Chi ricorda la sorte di Francesco II di Borbone? Diventato re di un regno prossimo alla caduta che non riuscì a stare al passo con il periodo storico, fu spazzato via dal vento garibaldino.
Francesco II detto Franceschiello era una persona molto lontana dallo stereotipo di un re, infatti era timido, introverso e taciturno. Si sposò tramite matrimonio combinato con Maria Sofia di Baviera, che compensava le mancanze caratteriali del marito facendola sembrare, dopo la morte del vecchio re Ferdinando II, la vera sovrana del regno.
Franceschiello, fedele alla Chiesa e sicuro che quest’ultima lo avrebbe protetto, nonché orgoglioso della sua potente flotta, rifiutò l’offerta di Cavour ai danni dello Stato pontificio. Anche per il suo legame di parentela con Vittorio Emanuele II. Proprio per questo non riuscì a comprendere la minaccia che da lì a poco lo avrebbe privato del regno.
Infatti, quando era già troppo tardi la flotta di cui era tanto fiero non riuscì a contrastare la minaccia garibaldina, le navi inglesi si misero a ostacolare la flotta borbonica e perseguivano il loro interesse nella disfatta del Regno di Napoli, per cui fu costretto ad abbandonare la città.
L’ultimo baluardo borbonico nella Penisola fu Gaeta, assediata per tre mesi dalle truppe sabaude, e dove la regina Maria Sofia divenne l’eroina di una battaglia, anche se riuscì solo ad allungare la vita di un impero moribondo. Dopo l’assedio il regno finì e i soldati che non vollero arrendersi furono spediti a combattere nella guerra civile americana.
Dopo la caduta del regno, Franceschiello e la regina si rifugiarono in vari luoghi, dapprima a Roma, poi a Parigi, per poi approdare al lago di Starnberg dove i due la loro figlioletta visse solo tre mesi perdendo cosi la loro dinastia. Francesco II di Borbone morì nel 1894, la moglie Maria Sofia, stabilitasi a monaco di Baviera, si spense nel 1925.
La vicenda degli ultimi Borbone e del loro tramonto rappresenta una pagina di storia intrisa di nostalgia e dignità. Francesco e Maria Sofia, ciascuno a proprio modo, incarnarono la resistenza di un regno ormai destinato a scomparire, lasciando un’eredità che continua a suscitare riflessioni e rivalutazioni. I Borbone, un tempo protagonisti della scena politica, riposano ora nella quiete della Basilica di Santa Chiara, simbolo di un’epoca che sopravvive nella memoria storica e affettiva del popolo napoletano.
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