BRONI. «Il guerriero ha lanciato la spada a terra»: è questa l’immagine che il presidente della Provincia, Giovanni Palli, ha utilizzato per ricordare la scomparsa, ieri (sabato) mattina, di Cesare Ercole, 72 anni, ex parlamentare ed ex sindaco di Broni (e consigliere comunale in carica dal 2016), al termine di una battaglia contro un cancro.
Lutto nel mondo della politica e della sanità pavese e lombarda, in particolare nella Lega Nord, di cui Ercole è stato una vera e propria “bandiera” sul territorio. Tra politica e medicina Nato a Broni nel 1952, dopo la laurea in Medicina all’università di Pavia nel 1978, inizia nel 1980 l’attività di medico di base ad Albaredo Arnaboldi, San Cipriano Po e Campospinoso, terminata nel 2017.
Nel 1993, a sorpresa, è eletto sindaco leghista di Broni, battendo la coalizione di centrosinistra, e viene riconfermato nel 1997 per il secondo mandato: subito deve affrontare la chiusura dello stabilimento Fibronit di Broni e l’impegno per liberare la sua città dalla tragedia dell’amianto, una battaglia che porterà avanti tutta la vita.
Nel 2001, lascia il timone del Comune a Elisabetta Troysi e viene eletto deputato della Lega alla Camera. Fino al 2006 è componente delle commissioni Affari sociali in materia sanitaria e Questioni regionali. Anche dai banchi del Parlamento prosegue il suo impegno per Broni, ottenendo nel 2002 l’inserimento dell’area ex Fibronit tra i Siti di interesse nazionale con priorità di bonifica.
Terminata l’esperienza da deputato, dal 2006 al 2008 è membro del Cda del San Matteo. Nel 2008 per Ercole si apre una nuova fase lavorativa come direttore generale dell’azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio, incarico che manterrà fino al 2015.
Parallelamente, è stato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali; negli ultimi anni, è stato membro del collegio tecnico dell'Ats Pavia e direttore sanitario della Fondazione Arnaboldi di Campospinoso. Ma le “sirene” dell’impegno politico nella sua Broni, dove per tutti era il “Ceno”, sono tornate a farsi sentire: nel 2016 accetta di correre per la carica di sindaco contro Antonio Riviezzi, ma viene sconfitto per una manciata di voti.
Resta in consiglio come capogruppo di opposizione e nel 2021 viene rieletto, sempre in minoranza, nella lista “CambiAmo Broni”, da cui si staccherà, fondando il gruppo consiliare della Lega. Accanto alla politica e al lavoro, ha sempre coltivato, gareggiando fino all’aggravarsi della malattia, la passione per l’ippica, ereditata dal padre, tra i fondatori dell’ippodromo di Broni.
«La scomparsa dell’onorevole Cesare Ercole rappresenta una notizia dolorosa per la nostra comunità – dice il sindaco Antonio Riviezzi, portando il cordoglio delle istituzioni bronesi ai familiari e ai militanti della Lega -. Talvolta ci siamo trovati su posizioni divergenti, ma il reciproco rispetto, sia politico che personale, non è mai venuto meno. Anzi, in Cesare Ercole ho sempre riconosciuto un interlocutore serio, aperto al dialogo e profondamente rispettoso delle istituzioni. In molte occasioni, ne ho potuto apprezzare lo spirito costruttivo, specialmente sui problemi più rilevanti per la città e il territorio, come quelli relativi all’ambito sanitario. La sua capacità di ascolto e il suo approccio pragmatico lo hanno reso una figura rispettata e stimata, oltre le appartenenze politiche».
Ercole lascia la moglie Pinuccia Verri, segretaria della Lega di Broni e membro del Cda della Broni-Stradella Pubblica, la figlia Letizia e i figli Eric e Loris. Il feretro dell’ex sindaco si trova nella chiesa di Santa Marta a Broni, dove questa sera (domenica), alle 18.30, sarà recitato il rosario. I funerali si terranno domani (lunedì), alle 16, in basilica. —