Il triste show in aula di Matteo Renzi con un attacco personale al presidente del Senato Ignazio La Russa ha suscitato un’onda di proteste tra i parlamentari del centrodestra. A sintetizzare la vicenda il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
«Oggi Renzi è andato completamente fuori dalle righe – premette Malan – quando si è accorto che, mentre parlava in dichiarazione di voto, i senatori di centrodestra, anziché contestarlo, non prestavano attenzione al suo intervento e, pur senza disturbare, erano (come direbbe il poeta) ‘in altre faccende affaccendati’. La cosa era per lui intollerabile e allora avanti con offese agli esponenti della maggioranza, sgarberie di basso livello verso il presidente La Russa, reo (secondo lui) di non obbligare l’Aula ad ascoltarlo in religioso silenzio; e poi una intemerata contro una norma che ritiene lo colpisca personalmente nei suoi interessi economici. Ma nessuno – conclude il capogruppo dei senatori FdI – è caduto nel tranello di ingaggiare una rissa verbale con l’ex presidente del consiglio. Forse per lui un colpo più duro di quelli che gli riservano gli elettori».
«Un atteggiamento da bulletto adolescente più che da un senatore della Repubblica, già presidente del Consiglio. Quando Renzi parla di classe dirigente impresentabile, forse dovrebbe guardarsi allo specchio. Al presidente La Russa giunga la mia solidarietà», commenta Salvo Sallemi, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato.
«Se un parlamentare di Fratelli d’Italia avesse offeso per la sua età un presidente del Senato di diversa estrazione politica, sarebbe accaduto comprensibilmente il putiferio, commenta Antonella Zedda, vicecapogruppo dei senatori di Fratelli d’Italia, che sottolinea il silenzio dell’opposizione. «Questo dimostra il livello di abbrutimento cui è ridotta una sinistra che vorrebbe dare patenti di moralità ad altri».
«Con quella battuta al presidente del Senato, ‘reo‘ di non aver assecondato il suo vittimismo sul presunto vociare dei colleghi mentre stava parlando in aula, Renzi ha offeso non solo La Russa, ma i milioni di italiani non più giovani, che rappresentano un patrimonio inestimabile di memoria storica e di saggezza per tutti noi», incalza l’altro vicecapogruppo di FdI in Senato, Raffaele Speranzon.
«L’attacco scomposto a La Russa, accompagnato da un livore inusuale per le aule parlamentari, è sintomo di una mancanza di senso delle istituzioni gravissima per chi è stato anche presidente del Consiglio», osserva Micaela Biancofiore. «Che il senatore Renzi non fosse esattamente un lord inglese lo sapevamo già ma oggi si è spinto oltre il consueto battutismo da cinepanettone. Evidentemente – sottolinea l’esponente di Noi Moderati – non gli è servito di lezione che gli elettori lo bocciano costantemente nelle urne perché infastiditi dal suo modo di fare bullesco e non si fanno più gabbare da titoli e battute».
Nel suo intervento, il leader di Iv ha definito la maggioranza “rumorosa”. Interrotto dal presidente del Senato, Renzi ha alzato i toni: “Lei non può interrompermi in diretta televisiva. Lei, camerata La Russa, deve rispettare l’opposizione in quest’aula. Penso abbia il dovere di farmi recuperare il tempo”.
La replica del presidente del Senato è puntuale: “E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non sfuggire la verità”. Contro-ribatte Renzi alludendo all’epiteto ‘camerata’: “Pensavo di averle fatto un complimento”. E aggiunge sul rumore in aula: “Il presidente non avverte i rumori, è tipico dell’età che avanza…”. La Russa non raccoglie la provocazione e conclude ironico: “Vi prego di ascoltare religiosamente il senatore Renzi”.
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