Operazione media. Il lancio dell’app per smart tv Lamborghini TV ci offre l’occasione per esplorare come sia una vera e propria tendenza, ormai, quella di costruire delle media house nel settore dell’automotive. Lo abbiamo ribadito anche in un altro articolo del nostro monografico di oggi: per i grandi brand – soprattutto per quelli che concentrano su di sé diverse peculiarità, da quella dello stile, fino ad arrivare a quella dello sport – non è più sufficiente presidiare i media, ma è fondamentale, al contrario, diventare essi stessi dei media. Nel settore dell’automotive, che sembra davvero ideale per illustrare in maniera quasi didattica questo concetto, il fenomeno delle media house è sempre più diffuso.
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Sicuramente, una delle media house più conosciute da questo punto di vista – anche se l’automotive è solo una branca di questo grandissimo impianto – è quella di Red Bull. Il concetto dell’extreme viene esaltato anche attraverso lo sviluppo di prodotti audiovisivi che riguardano il settore automobilistico (soprattutto in chiave sportiva), ma ricordandosi sempre da dove si parte: un’azienda che è conosciuta per le sue bevande energetiche e che poi ha esteso il valore del suo brand a tutta una serie di settori collaterali. Si tratta di un esempio riuscitissimo, anche perché la struttura della media house di Red Bull è un caso studio virtuoso che tutti i brand prendono in considerazione.
Sempre nell’ambito dell’automotive, Porsche e Bugatti hanno lavorato moltissimo sulla propria newsroom, con la produzione di contenuti verticali e di grandissimo impatto mediatico, che sono in grado di far parlare del brand anche al di fuori del prodotto stesso. Ma il concetto di media house applicato al settore automobilistico si può declinare anche in maniera diversa. Si pensi, ad esempio, alla mini-serie sul campione Ayrton Senna (con le automobili al centro della narrazione) disponibile su Netflix: la Persol, leader di settore per quanto riguarda l’ottica, ha rilanciato il proprio marchio (e un prodotto speciale) grazie al lavoro di promozione e sponsorizzazione del contenuto audiovisivo pubblicato su una delle principali piattaforme OTT.
Il media center di Ferrari è un altro caso interessante, soprattutto nel campo dell’organizzazione di eventi e nell’esportazione dell’idea che sta dietro al marchio del cavallino rampante nel mondo.
Tuttavia, la vera media house si costruisce non soltanto attraverso le idee, ma anche attraverso una importante e varia infrastruttura tecnologica. Un brand che sia presente all’interno di applicativi mobile o di smart tv, che possa essere descritto in maniera nativa sulle varie delivery social (in maniera diversa, a seconda delle funzionalità messe a disposizione del mezzo di comunicazione), che possa trovare spazio all’interno di diverse piattaforme digitali (dal gaming allo streaming) si posiziona anche tecnologicamente in ottica media house.
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