Nella piccola città di Irbit, incastonata tra le lande gelide della regione di Sverdlovsk in Russia, la tradizione si è tinta di un rosso natalizio decisamente insolito. Le autorità locali, in un gesto che definire ardito è dir poco, hanno travestito il monumento a Vladimir Lenin con un abito di Ded Moroz, l’equivalente russo di Babbo Natale. Per non farsi mancare nulla, hanno scelto di abbigliare l’imponente statua di Caterina la Grande con i panni di Snegurochka, la “nipote aiutante” del suddetto nonno gelido.
В Свердловской области статуи Ленина и Екатерины II украсили в костюмы Деда Мороза и Снегурочки.
Ой, бля не могу. Путинская власть это блять что-то.. pic.twitter.com/CypRybf1Ut
— Sasha Sever Мерность седьмого Я (@SashaSever12) December 26, 2024
La città, che conta meno di 40.000 abitanti, si è subito divisa. Alcuni residenti hanno accolto l’iniziativa con una risata, apprezzando lo sforzo di “alleggerire” la cupa eredità comunista. Altri, invece, non l’hanno affatto presa con lo stesso spirito. «La nostra società sta degradando. Che esempio stiamo dando alle future generazioni se certi adulti trovano questo divertente?» ha tuonato un cittadino sul canale Telegram Irbit Incident.
Non è mancato chi ha invocato le dimissioni del sindaco Yuri Yudin o chi ha ironizzato sui fatti. «Sono l’unico che trova divertente che il leader del proletariato fosse travestito da personaggio originariamente associato alla religione, al paganesimo e alla Chiesa? Qui sta decisamente ballando la breakdance in una bara», ha osservato un commentatore.
Di fronte alle polemiche, il comune ha cercato di gettare acqua sul fuoco, spiegando le ragioni dell’iniziativa. «Gli organizzatori di questo “travestimento” non hanno voluto in alcun modo offendere i sentimenti dei residenti di Irbit. Indipendentemente dalle opinioni di qualcuno», si legge in un comunicato ufficiale pubblicato sui social. «L’obiettivo era solo quello di creare un’atmosfera pre-capodanno. Quindi, dopo le vacanze, i costumi verranno rimossi dai monumenti».
Ma il sindaco Yudin non è nuovo alle controversie. Lo scorso anno, la sua amministrazione aveva lanciato un sondaggio per rinominare Piazza Lenin, proponendo di restituirle il nome pre-rivoluzionario di Torgovaya o di cambiarlo in Ekaterininskaya, in omaggio a Caterina la Grande. I cittadini, a larga maggioranza, votarono per mantenere il nome attuale, ma Yudin bollò i risultati come «gonfiati artificialmente» e annullò l’esito.
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