“Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, pigliarci un poco in giro, o no?” sono le parole di Jep Gambardella nel capolavoro di Sorrentino “La Grande Bellezza” e sintetizzano al meglio le sensazioni dei tifosi biancorossi a Pistoia.
Dunque, via il flemmatico Zare e dentro coach Gasper Okorn. Se fosse possibile, sarebbe buffo farvi leggere le chat whattsup dei tifosi, tutti presi a domandarsi chi fosse costui, come novelli Don Abbondio. Nessun filosofo greco, in verità sulla panchina toscana approda – dopo il terzo ribaltone della guida tecnica, dovendo necessariamente considerare tra questi anche l’allontanamento iniziale di Brienza – un allenatore dal curriculum che tutto sommato incuriosisce.
Potessimo rivolgerci al Presidente, tuttavia, avremmo tutti – credo – la stessa domanda. Ronnie, ma dove li trovi? Possibile non ci fosse a giro un nome un pò più abituato ai parquet italiani? Attenzione, non è nemmeno del tutto vero che, vista la situazione, nessun coach voglia più venire a Pistoia.
Per meglio dire, certamente Buscaglia ha risposto “no grazie”, ma i bene informati assicurano che Ramondino sarebbe anche venuto ma ha chiesto troppo e che il fascino di un Moretti-ter sia durato il tempo di una chiacchierata con l’ex dg Iozzelli, ma l’idea di contattarlo sia rimasta tale.
Resta comunque la curiosità, Ronnie, ma dove li trovi? Da quale cilindro esce fuori il nome di Okorn? Una questione forse scaramantica? Una delle battute che girano tra la tifoseria pistoiese è quella per cui, vista la provenienza dei componenti il roster, il Pistoia basket somigli sempre più al quartiere di residenza del Presidente, tra figli, amici e vicini di casa. Una battuta, ovviamente, che però certamente non calza a pennello per il buon Gasper.
Poi, improvvisamente, arriva l’intuizione. Chi è il procuratore del nuovo coach? Verifichi e vedi che è lo stesso storico procuratore di Rowan. Lo stesso di Zare, inoltre. Lo stesso professionista che ha facilitato il closing dell’acquisizione societaria ad aprile scorso, tra l’altro.
Insomma, la sensazione si fa sgradevole non tanto per la cosa in se, che ovviamente è del tutto legittima, ma perché viene spontaneo pensare che, non sapendo più che pesci prendere e con Zare da allontanare prima che la media minuti degli americani cali troppo, ci si sia rivolti ad una voce amica per chiedere un coach da mandare in Toscana al volo.
Troppo ingeneroso? Probabilmente sì, ma la misura è colma da tempo ed il Presidente non ce ne vorrà, ne siamo certi. Anzi, dopo le accuse di una certa rilassatezza rivolte da molti a Markoski ha fatto molto piacere la scelta di una foto, allegata al comunicato stampa, con il nuovo coach intento a sbracciarsi a bordo campo. L’elettricità non dovrebbe mancare, a questo giro.
Buon lavoro, coach Okorn. Non più tardi di un paio di settimane fa il Presidente ha ribadito che quello pistoiese è un roster da playoff, ci aspettiamo dunque un rapido cambio di marcia. Auguri, ne avrà bisogno.
Luca Cipriani
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