Keir Starmer ha assunto la guida internazionale di una nuova iniziativa volta a promuovere una pace duratura tra Israele e Palestina.
Il primo ministro si è ispirato alla sua esperienza in Irlanda del Nord, impegnandosi a rilanciare un progetto volto a raggiungere una soluzione sostenibile per il Medio Oriente. Starmer ha incaricato il ministro degli Esteri, David Lammy, di organizzare un vertice internazionale a Londra all’inizio del prossimo anno per dare nuovo slancio al Fondo Internazionale per la Pace Israelo-Palestinese (IFP), sostenuto dall’Alleanza per la Pace in Medio Oriente (ALLMEP), una rete di oltre 160 organizzazioni impegnate nella costruzione della pace nella società civile tra israeliani e palestinesi.
Starmer ha ricoperto il ruolo di consulente per i diritti umani presso il Consiglio di Vigilanza della Polizia dell’Irlanda del Nord (PSNI) dal 2003 al 2007. Durante questo incarico, ha lavorato per garantire che la PSNI rispettasse gli obblighi previsti dal Human Rights Act del 1998, in seguito all’Accordo del Venerdì Santo.
I sostenitori del progetto ritengono che non solo possa contribuire a lungo termine alla pace in una regione devastata dalla guerra, ma anche aiutare a superare le divisioni interne al Partito Laburista e nel Regno Unito riguardo alle persistenti tensioni nella regione, aggiungendo al contempo un elemento significativo all’eredità politica del primo ministro.
Jon Pearce, deputato e presidente di Labour Friends of Israel (LFI), ha spinto affinché il governo assumesse un ruolo guida in questa iniziativa.
Ha dichiarato: “Dopo anni di campagne da parte di LFI e di parlamentari di tutti i partiti, sono lieto che il primo ministro stia mettendo tutto il peso diplomatico del governo britannico a sostegno della creazione di un Fondo Internazionale per la Pace Israelo-Palestinese. In un momento difficile per il Medio Oriente, il vertice del ministro degli Esteri per coordinare il sostegno della società civile offre una rara speranza per un futuro migliore per israeliani e palestinesi, ispirandosi all’esperienza unica che ha contribuito a porre fine al conflitto in Irlanda del Nord.”
Il progetto raccoglie fondi dai paesi del G7, a partire da un contributo iniziale di 250 milioni di dollari fornito dagli Stati Uniti nel 2020, con l’obiettivo di creare “un ambiente favorevole ai negoziati di pace”.
I finanziamenti sono destinati specificamente a progetti che mirano a costruire le basi per una pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi e per una soluzione sostenibile a due Stati. Tra gli obiettivi principali ci sono il dialogo, la riconciliazione e la cooperazione economica tra cittadini arabi ed ebrei di Israele, oltre al sostegno allo sviluppo del settore privato palestinese in Cisgiordania e Gaza.
Un aspetto prioritario del progetto è incoraggiare iniziative che aumentino la cooperazione economica tra israeliani e palestinesi, tra cui la creazione di opportunità di tirocinio per giovani israeliani e palestinesi nei paesi del G7, permettendo loro di incontrarsi, vivere e lavorare insieme.
In un articolo congiunto per The Independent, l’ex ministro ombra del Medio Oriente del Labour, Sir Wayne David, e l’ex ministro conservatore del Medio Oriente, Alistair Burt, hanno descritto il progetto come fondamentale per porre fine al conflitto in corso.
Hanno dichiarato: “L’impegno del primo ministro riflette un crescente slancio globale a sostegno degli sforzi per la costruzione della pace dal basso, garantendo che le voci di chi da tempo lavora per l’uguaglianza, la sicurezza e la dignità per tutti non solo siano ascoltate, ma contribuiscano attivamente a plasmare le condizioni sociali e politiche necessarie per una vera risoluzione del conflitto.”
Hanno inoltre aggiunto: “L’annuncio di Starmer secondo cui il ministro degli Esteri ospiterà un incontro inaugurale a Londra per sostenere i costruttori di pace rappresenta un primo passo cruciale, in piena sintonia con il ‘realismo progressista’ di David Lammy. Questo incontro aiuterà a consolidare il ruolo del Regno Unito come leader nel plasmare il futuro della regione.”
L’IFP si ispira al Fondo Internazionale per l’Irlanda (IFI), uno strumento simile che ha contribuito a creare le condizioni sociali e politiche che hanno portato all’Accordo del Venerdì Santo in Irlanda del Nord. Attivo dalla fine degli anni ’80, quando il conflitto nordirlandese era al suo apice, il fondo ha permesso di mettere insieme risorse e unire giovani e mediatori di pace delle due comunità, gettando le basi per l’accordo del 1999.
Jonathan Powell, negoziatore capo di Tony Blair e oggi consigliere per la sicurezza nazionale di Sir Keir, ha definito l’IFI “il grande eroe silenzioso dell’Accordo del Venerdì Santo”.
Sir Wayne e Burt hanno descritto il Regno Unito come “un mediatore naturale” per il progetto, aggiungendo:
“Questo ruolo è oggi più necessario che mai.”
Hanno concluso: “Il governo britannico è in una posizione ideale per svolgere questo compito per tre motivi: in primo luogo, l’apertura verso partner diplomatici e le visite ministeriali congiunte sottolineano il cambiamento nelle relazioni chiave del governo. In secondo luogo, il Regno Unito mantiene un’influenza significativa in Medio Oriente, spesso fungendo da ponte tra parti in conflitto. E, infine, c’è l’esperienza dell’Irlanda del Nord. Grazie al suo coinvolgimento personale e professionale, Keir Starmer comprende appieno il ruolo cruciale che la società civile ha avuto nel creare le basi per la pace.”
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