In casa Fiorentina tiene banco da tempo la questione relativa a Michael Kayode. Classe 2004, fresco vincitore del "Golden Boy" e simbolo del progetto che Rocco Commisso aveva in mente mentre posava la prima pietra del Viola Park. È stato proprio il presidente viola, come ammesso dal ds Daniele Pradè, a opporsi a una sua cessione. Le offerte, anche importanti, non sono mancate, ma Kayode è rimasto con l'obiettivo di proseguire l’ottima stagione iniziata con Vincenzo Italiano l’anno precedente. Tuttavia, le cose non sono andate come previsto: il giovane terzino azzurro gioca pochissimo. Solo cinque presenze tra campionato, Coppa Italia e Conference League, per un totale di 562 minuti. Pochi, davvero pochi. L’ostacolo principale alla sua titolarità è rappresentato da Dodò, terzino brasiliano che si sta affermando come uno dei migliori interpreti del ruolo in Serie A, con una stagione straordinaria sotto la gestione Palladino. Rubargli il posto è praticamente impossibile, e così Kayode ha dovuto accontentarsi di qualche spezzone di partita o delle gare di Conference League, senza però riuscire a convincere del tutto. Partendo dalla gara persa contro l'Udinese (LE PAGELLE), nella quale il terzino scartato dalla Juventus, è parso timido e poco propositivo. Oppure le prime partite europee, in cui il maxi turnover di Palladino ha spesso messo in difficoltà la Fiorentina, costringendo la squadra ad affidarsi ai titolari per recuperare. Con gennaio alle porte, il nome di Kayode compare tra i possibili partenti. Secondo quanto raccolto, l’idea di un suo addio non è maturata di recente, ma ha radici più profonde, risalendo all’inizio di questa stagione. La sensazione è che il giovane possa davvero lasciare la Fiorentina per cercare maggiore spazio altrove. Questa percezione, già presente a inizio campionato, si è rafforzata nel corso di dicembre. Nonostante i rapporti tra il giocatore, la società e Palladino siano ottimi, l’obiettivo comune è evitare di immobilizzare un talento così importante. Chi lo conosce bene parla di "fantasie" riguardo alla sua cessione, ma con l’avvicinarsi del mercato di gennaio, questa opzione sembra diventare sempre più concreta. Certo, ci devono essere le condizioni favorevole per far sì che Kayode saluti Firenze. Anche perché un suo possibile addio lascerebbe un vuoto nella rosa della Fiorentina. In quel caso, un acquisto alla Faraoni potrebbe rivelarsi utile alla causa viola, anche se Palladino potrebbe optare per valorizzare un giovane della Primavera. Punto di forza dell'allenatore viola, come dimostrato con i vari Rubino e Harder. Tutto è ancora da scrivere, ma l'addio di Kayode è qualcosa che nasce da lontano e che a breve, si potrebbe concretizzare.