Si è molto parlato delle cause e delle motivazioni che avrebbero spinto Luigi Mangione ad uccidere l’amministratore delegato di UnitedHealthcare. C’è anche chi ha parlato di una condizione mentale e psico-sessuale piuttosto complessa, a causa delle conseguenze di un serio problema di salute alla schiena.
“Sono rimasta scioccata quando ho visto la radiografia della schiena di Luigi Mangione diventata virale sui social media. – ha dichiarato la mamma single 28enne Amiee Thomason al Daily Mail – Lui, come me, sembra soffrire di spondilolistesi. Ci sono state molte speculazioni sul movente e su cosa potrebbe aver spinto Mangione, se si rivelasse davvero colpevole, a uccidere un uomo a sangue freddo. Il dolore causato dalla sua condizione, causato da alcune vertebre scivolate nella colonna vertebrale, ha avuto un ruolo importante. Naturalmente, è ovvio che l’omicidio è sempre sbagliato. Ma so anche, per esperienza personale, quanto sia una tortura vivere con la spondilolistesi“.
Poi ha spiegato meglio la patologia: “È l’agonia di due ossa che si sfregano l’una contro l’altra. È debilitante e in continuo cambiamento. Può essere un dolore intenso e acuto o un bruciore. Altre volte, può causare un dolore ai nervi che si irradia lungo entrambe le gambe. Nel peggiore dei casi, mi lasciava in lacrime, a volte costretta a letto per giorni. Non è esagerato dire che sembra una condanna a morte, essere così giovani e avere un problema alla schiena di questo tipo”.
Le conseguenze sono state importanti sulla vita sessuale: “La spondilolistesi rovina anche la tua vita sessuale: rovina i nervi che ti collegano a lì sotto e può lasciare danni permanenti. Il mio medico mi ha detto che la disfunzione sessuale è più diffusa nei pazienti maschi con spondilolistesi e che, sebbene spesso siano ancora in grado di far l’amore, potrebbero non essere in grado di godersi il sesso o di raggiungere l’orgasmo a causa del dolore. Nel mio caso, il danno ai miei nervi ha fatto sì che ci voglia un’eternità per raggiungere l’orgasmo”.
Poi l’operazione a ottobre: “È stato estremamente invasivo e terrificante. Sono rimasta in ospedale per dieci giorni, ma l’operazione è stata senza dubbio la cosa migliore che potessi mai fare. Ovviamente, mi sto ancora riprendendo dall’operazione, ma il dolore cronico è scomparso”. La stessa operazione subita da Mangione, ma non andata a buon fine, secondo le ricostruzioni.
Intanto Luigi Mangione si è dichiarato non colpevole dell’omicidio dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare. Il 26enne accusato della morte di Brian Thompson è arrivato in tribunale a New York vestito in abiti civili. Pantalone chiaro, camicia bianca, maglione marrone e polsi e caviglie incatenate, Mangione è apparso calmo e non ha lasciato trapelare emozioni.
Ha presenziato all’udienza per le accuse presentate dallo stato di New York, inclusa quella di terrorismo, accanto ai suoi legali, con i quali ha avuto ripetuti scambi. Karen Friedman Agnifilo, l’avvocata che lo rappresenta, non ha nascosto le preoccupazioni per il suo assistito.
“È un ragazzo ed trattato con una pallina da ping pong fra le varie giurisdizioni”, ha detto riferendosi alla accuse statali e federali messe contro Mangione. I due casi sono destinati a procedere su binari paralleli, anche se le accuse dello stato di New York saranno le prime ad andare a processo. “Lo stanno trattando come fosse uno spettacolo”, ha aggiunto lamentandosi del rischio che il ragazzo possa non avere il giusto processo che merita. Il giudice Gregory Carro l’ha rassicurata: il processo sarà giusto, ha detto aggiungendo che la “giuria sarà attentamente selezionata”.
L'articolo “Io sono come Luigi Mangione, la mia vita sessuale è stata totalmente devastata. Abbiamo lo stesso problema alla schiena”: lo sfogo di Amiee Thomason proviene da Il Fatto Quotidiano.