Ursa Major è una nave cargo battente bandiera russa, lunga 142 metri e larga 23, del peso di 12.600 tonnellate, costruita nel 2009, di proprietà della compagnia SK-Yug. E’ affondata la scorsa notte nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo tra le città di Aguilas (in Spagna) e Orano (in Algeria). Fonti della Società spagnola per la sicurezza e il salvataggio marittimo hanno riferito che la chiamata con cui il mercantile aveva chiesto soccorso è stata ricevuta ieri, quando la nave si trovava a circa 57 miglia dalla costa di Almeria.
La nave era partita da San Pietroburgo l’11 dicembre e aveva varcato lo stretto di Gibilterra il 22 dicembre insieme a una nave civile, la Sparta, e a tre navi militari: la Alexander Shabalin, la Ivan Gren e la Aleksandr Otrakovskiy. Prima di entrare nel Mediterraneo era stata scortata per un lungo tratto – anche attraverso il canale della Manica – da altre due imbarcazioni della Marina russa: la corvetta Soobrazitelnyy e la fregata Admiral Gorshkov. Ufficialmente era diretta a Vladivostok, nell’estremo oriente russo sul Pacifico, dove sarebbe dovuta arrivare il 22 gennaio.
Secondo diversi siti di Open Source Intelligence, le 5 navi in realtà facevano rotta verso Tartus, in Siria, il principale sbocco portuale della Russia sul Mare nostrum, da dove dovrebbero caricare equipaggiamento militare da riportare in patria dopo il ritiro russo dalla regione. Secondo altre fonti, parte del materiale avrebbe dovuto essere trasferito in Cirenaica, nell’est della Libia, dove Mosca appoggia le truppe di Khalifa Haftar, il generale prima fedelissimo e poi acerrimo nemico di Muammar Gheddafi, che controllano l’area.
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