Non molla la sua crociata ‘personale’ contro Matteo Salvini. Richard Gere, in Italia per presentare il nuovo film di Paul Schrader, che lo vede protagonista Oh Canada, paladino dell’accoglienza senza se e senza ma, non si rassegna all’assoluzione del ministro leghista. Il fatto non sussiste – hanno decretato i giudici di Palermo – non c’è stato alcun sequestro di persona a bordo dell’Open Arms nel 2019. Ma per l’ex american gigolo, oggi santone tibetano, testimone di lusso al processo Salvini, la verità è un’altra. Almeno nell’intervista a La Stampa dove torna a sparare a zero contro i ‘cattivi’. Ha nostalgia di quando, a favore di telecamere, salì a visitare l’imbarcazione della Ong spagnola al largo di Lampedusa. Ma ospite da Fazio a Che Tempo che fa sulla Nove evita accuratamente l’argomento, deludendo chi si aspettava un altro spot anti-salviniano di fine anno. E facendo ‘sganassare’ il web.
“Quando sali su un’imbarcazione come quella, cosa che ho fatto in quell’occasione e poi anche in altre”, dice Gere a La Stampa, “vedi le stesse cose che, in questi anni, abbiamo visto in tanti luoghi del pianeta. Gente che cerca una casa, un posto dove vivere, un riparo. In un certo senso siamo tutti rifugiati”. Poi la bordata: “Anche se non conosco i dettagli di questo caso giudiziario (eppure è stato ascoltato come teste), penso che, se non riusciamo a specchiarci nelle sofferenze dei nostri fratelli, vuol dire che, come razza umana, abbiamo fallito”.
Ma non basta. Gere non si sottrae a un comizio contro Donald Trump e naturalmente il miliardario Elon Musk, bersaglio privilegiato delle sinistre. L’attore trova inquietante che “del governo Trump, facciano parte due tra le persone più ricche dell’intero pianeta. E che esse abbiano, quindi, la facoltà di esercitare il loro potere. Il fatto che siedano nell’ufficio presidenziale è per me molto allarmante. Nella Costituzione americana ricorre più volte la formula “noi, il popolo”, non certo “noi, i miliardari””. Ma da che pulpito. Detto da un milionario che vive nella una mega villa a Hollywood, con 20 servi messicani fa un po’ sorridere..
Ospite di Che tempo che fa, invece, colloquia amabilmente con Fabio Fazio di tutto, tranne che di Open Arms. “Alla fine è stato costretto a parlare di Pretty woman“, ironizza qualcuno sui social. L’Ufficiale e gentiluomo tesse le lodi della moglie e si concede qualche entrata a gamba tesa nella politica americana. Unica ammonimento solidaristico quando dice: “Se il nostro cuore si chiude, non c’è più niente da fare”. Tanto basta per scatenare l’ironia del web. “Quanta banalità”, “Beh il business sui migranti sicuramente allarga il cuore, visto quant’è redditizio”, “Pensa tu ad aprire il portafoglio… bello grosso… quello degli italiani è ormai al verde”.
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