L’ex trionfatrice dello US Open edizione 2021, Emma Raducanu, è tornata a parlare in occasione di un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian, che ha avuto modo di incontrare la tennista britannica durante la pre-season svolta da quest’ultima all’”LTA National Tennis Centre”. Sono stati numerosi i temi affrontati da Emma. A cominciare dal futuro immediato. “Sono arrivata ad un punto di svolta in cui mi sono detta: ‘Ok, l’anno prossimo cosa voglio per me stessa?“. Ha sottolineato Raducanu.
La sua è stata una sorta di analisi a tutto tondo: “Ero davvero creativa. Suonavo il pianoforte, dipingevo, esploravo un po’ il mio lato artistico. L’ultimo infortunio al piede mi ha fatto pensare e mi sono detta: voglio davvero rimanere in salute l’anno prossimo. E voglio davvero assicurarmi di fare la giusta preparazione atletica, perché quest’anno, ogni volta che partivo per una trasferta, la forma fisica passava inevitabilmente in secondo piano. E la ragione era che non avevo qualcuno in grado di adattare la sessione di allenamento, o semplicemente non veniva fatta. Beh, ho deciso che voglio qualcuno con me in viaggio, in modo da poter continuare con costanza il lavoro fisico…”.
E proprio in tal senso va interpretato l’ingaggio di Yutaka Nakamura – già nello staff di Maria Sharapova e Naomi Osaka – come nuovo preparatore atletico (sarà coadiuvato da Nick Cavaday). Poi, l’attenzione di Emma si è spostata sul suo recente passato e sulle difficoltà incontrate nel post-US Open 2021: “Sono ovviamente molto grata e fortunata di aver avuto certe esperienze e opportunità, ma non ero preparata a questo. Dopo il trionfo a New York si è parlato molto di quello che facevo al di fuori del tennis, anche se io comunque davo sempre il 100% in campo. Lavoravo molto duramente, ma non ero preparata al meglio per le altre cose che inevitabilmente ti portano via un po’ di energia…”.
Quella della giocatrice nativa di Toronto è stata una disamina schietta, sincera, senza fronzoli. Anche per ciò che concerne i suoi prossimi obiettivi: “Quando ho iniziato a giocare a tennis, prima di vincere lo US Open, la mia motivazione principale era: ‘Voglio vincere uno Slam!’. Poi è successo, ed ero davvero molto giovane. E di questo sono così grata…ma non appena è successo, mi sono detta: ‘Ok, e adesso? Voglio vincere un altro Slam’. E questo non è sostenibile. Perché quando non ne vinci subito un altro, ti senti frustrato. Si tratta letteralmente di vedere fino a che punto posso arrivare. Per me questo è davvero sostenibile perché non c’è alcun risultato da inseguire, alcun obiettivo. Come atleta chiaramente non voglio entrare in campo e perdere. Ma non è questo l’obiettivo principale. Si tratta più che altro di godermi quello che sto facendo, di apprezzare questi giorni di lavoro, di vedere fino a che punto si può arrivare…” ha chiosato la britannica.