La Roma sembra finalmente in ripresa e la cura Ranieri sta iniziando a produrre i suoi frutti. La differenza nella produzione offensiva dei giallorossi con il tecnico di Testaccio rispetto ai mesi precedenti è netta: 18 i gol segnati in sole 8 partite contro i 17 siglati nelle 16 gare precedenti con De Rossi e Juric in panchina. Se con DDR, la squadra era ancora in fase di assestamento, complici le difficoltà legate a un mercato concluso all’ultimo secondo, con il tecnico croato sono spesso venuti a mancare i giocatori chiave, perché messi in panchina o schierati fuori ruolo. Sotto la guida dell’ex tecnico del Torino, i giallorossi hanno spesso faticato a creare occasioni da gol e a mettere i propri attaccanti nelle condizioni di essere decisivi. Questo si rifletteva nei numeri: appena 8 marcatori diversi nelle 11 partite disputate con Juric (con il solo Dovbyk a segnare più di una rete) e una media di soli 1,21 expected goals (xG) a partita. Troppo poco per una squadra che in estate ha investito 40 milioni di euro su un attaccante e che può contare sull'aiuto di giocatori del calibro di Dybala, El Shaarawy, Soulé e Saelemaekers. Con l’arrivo di Claudio Ranieri, i numeri raccontano una storia diversa. La media dei gol attesi è salita sensibilmente a 2,05 a partita, con ben 14 marcatori diversi in appena 8 gare. Questo miglioramento non è solo statistico, ma si riflette anche nella qualità delle prestazioni dal punto di vista offensivo. Emblematico è il dato registrato ieri contro il Parma: 5,28 xG, il valore più alto della stagione. Similmente, in Europa League contro il Braga, la Roma ha fatto registrare 3,28 xG, dimostrando una ritrovata capacità di costruire occasioni pericolose. Questa evoluzione è il frutto di un gioco più strutturato e adatto alle caratteristiche della rosa. Nonostante alcune lacune nella totalità della squadra, che dovranno essere colmate nel prossimo mercato, Ranieri ha saputo sfruttare al meglio le qualità individuali dei giocatori, mettendo al loro posto giocatori che erano diventati solo dei ''pesi'' a bilancio ed ora risultano essere imprescindibili (Hummels e Paredes su tutti). La Roma è tornata a essere una squadra capace di creare molta verticalità quando è in possesso palla, un aspetto che mancava da tempo. Le prossime due sfide, contro Milan e Lazio, rappresentano un banco di prova fondamentale per testare la reale consistenza di questa rinascita. Se Dybala e compagni riusciranno a confermare i progressi mostrati fino a qui, la svolta della stagione potrebbe essere finalmente arrivata. Valentino Poggio