PAVIA. La tassa di soggiorno immaginata dalla maggioranza di centrosinistra resiste all’assalto dell’opposizione di centrodestra che la avrebbe voluta cancellare. L’emendamento al bilancio presentato da Fratelli d’Italia e dalla Lega è stato bocciato dal Consiglio comunale martedì sera.
Due richieste
Gli emendamenti che chiedevano, appunto, di cancellare la previsione di applicare la tassa di soggiorno a partire dal prossimo mese di luglio erano stati presentati dal capogruppo di FdI, Nicola Niutta e dalla consigliera leghista Maria Eugenia Marchetti.
È stato Niutta ad argomentare la propria richiesta. In sintesi il capogruppo di FdI ha spiegato che il turismo a Pavia non è sovrapponibile a quello di centri come, ad esempio, Mantova o Firenze. Là i turisti restano in città mediamente per svariate notti per avere il tempo di visitare a fondo tutte le bellezze architettoniche o artistiche, mentre a Pavia si assiste a un turismo di più breve respiro, con visite che generalmente si esauriscono nell’arco di una giornata. Inoltre, ha proseguito Niutta, i turisti che visitano Pavia sono molto attenti alle spese e un aggravio determinato dall’introduzione della tassa di soggiorno potrebbe scoraggiarli. Infine l’esponente di centrodestra ha anche paventato il rischio che la tassa si riveli una misura afflittiva nei confronti degli imprenditori che operano nel settore alberghiero.
All’intervento del capogruppo Niutta se ne sono aggiunti altri di esponenti dell’opposizione di centrodestra tutti critici sull’opportunità di introdurre una tassa del genere anche a Pavia. Antonio Bobbio Pallavicini (Forza Italia) e Daniele Comini (Lega), premettendo di essere contrari all’introduzione di una nuova tassa, hanno specificato che la misura potrà essere giudicata compiutamente solo quando si conoscerà l’ammontare degli introiti e la loro destinazione. Contrari anche Andrea Cantoni (Pavia ideale) e Matteo Chiù (FdI) che ha proposto in alternativa una serie di eventi da organizzare con i Comuni confinanti.
La bocciatura
Sull’emendamento, l’assessore al Bilancio, Matteo Pezza, ha espresso parere negativo motivandolo con il fatto che era contrario alle linee di indirizzo del sindaco Michele Lissia e il Consiglio comunale, al voto, lo ha bocciato.
Contro l’introduzione della tassa di soggiorno a Pavia si era pronunciato il vice presidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio. L’amministrazione, invece, ha intenzione di introdurre la tassa a partire dal prossimo primo luglio. L’importo, non ancora stabilito. dovrebbe variare tra i 2 e i 5 euro. Gli assessori Matteo Pezza (Bilancio) e Angela Gregorini (Turismo) hanno avviato una serie di incontri con le categorie che saranno interessate dalla nuova tassa per una adozione condivisa.