Stefano Mei, Presidente della FIDAL, ha analizzato la stagione dell’Italia di atletica leggera durante l’ultima puntata di Run2U, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “È stato un anno veramente meraviglioso. Tokyo rimarrà nell’immaginario collettivo come un’occasione straordinaria, unica e irripetibile. È difficile fare capire come sia più appagante una stagione come questa, incominciata con le quattro medaglie ai Mondiali Indoor e proseguita con le 24 medaglie agli Europei di Roma. Sorrido quando sento qualche commento sciocco che dice che agli Europei non c’erano Tizio e Caio, ma tutti quelli forti c’erano tranne un paio di mezzofondisti britannici: è stata la dimostrazione della profondità della nostra squadra“.
Il numero 1 dell’atletica italiana ha proseguito: “Ci sono tanti ragazzi che possono ambire a vincere medaglie internazionali in uno sport che a Mondiali e Olimpiadi vede partecipare 206-207 Nazioni, con 48 che vincono medaglie: non c’è uno sport che ha questa globalità. Quello che abbiamo fatto quest’anno è impattante: 17 finalisti alle Olimpiadi, io c’ero a Los Angeles quando ce ne furono di più, ma là sì che mancavano dei Paesi. Questi ragazzi stanno rendendo ordinario quello che quattro anni fa sarebbe stato straordinario, il trend da quattro anni è questo e questo è stato il migliore anno di tutti“.
Il 61enne ha poi concluso il report sulla stagione in questo modo: “Alle Olimpiadi 17 finalisti, 3 medaglie, 5 quarti posti e c’è gente che fa dello spirito perché io mi ero allargato parlando della possibilità di otto medaglie: non attaccano Stefano Mei, ma i ragazzi che hanno fatto una grandissima Olimpiade. Poi due medaglie d’oro a squadre agli Europei di Cross, di Nadia Battocletti non c’è da parlare perché tutte le volte che va in gara sa cosa fare, per batterla devi sudartela, è una ragazza con la testa sulle spalle. È stata la migliore prestazione di sempre agli Europei di Cross, dietro alla Gran Bretagna che ha un’abitudine al cross che noi ci sogniamo. Il Presidente Sergio Mattarella mi ha detto che si vede che i ragazzi capiscono che io sono uno di loro. Quando Tamberi è stato male mi sono detto: perché la colica non viene a me? Avrei fatto a cambio. Io sono il primo tifoso, a volte vado sopra le righe. C’è qualcuno che dice che vado a favore di telecamera, ma di poveracci è pieno il mondo“.
Stefano Mei ha risposto a una domanda sulla presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano: “Io come Presidente del Coni? Non accetterei. Io nel futuro vedo soltanto Malagò, chiunque altro avrebbe un compito improbo e mi sembra sciocco non provare fino in fondo a capire se non ci sono le condizioni affinché Malagò venga trattato come noi Presidenti. È strano che i Presidenti possono essere rieletti non dico all’infinito ma quasi e invece al Coni no perché è ente di Stato. È un Presidente che viene eletto dai suoi pari e i Presidenti Federali si sono espressi in maggioranza in suo favore: se domani andassimo al voto Malagò avrebbe l’80%. C’è una legge dello Stato, ma a volte si sono attuati dei correttivi in corsa e in questo caso basterebbe dire che la norma delle Federazioni vale anche per il Coni, che è la Federazione delle Federazioni. Non mi sembra che si possa aggirare lo spettro della dittatura“.
Il Presidente della FIDAL si è soffermato anche sui suoi prossimi obiettivi: “Il quadriennio è stato straordinario, sogno di migliorare un po’ i vari risultati: vorrei avere più finalisti nelle varie competizioni, se a Los Angeles vincessimo cinque ori non mi farebbe schifo, a Parigi ero contento del risultato finale anche se qualcuno ci scherza su. A marzo avremo Europei e Mondiali Indoor, sarà interessante vedere come i nostri campioni sapranno gestire i due impegni e cosa significheranno quei risultati in vista del resto dell’anno. Dobbiamo provare a rivincere la Coppa Europa. Non mi hanno lasciato fare i Mondiali 2027 che sarebbero stati nostri, vediamo di fare quelli del 2029 o del 2031“.