Il blitz del governo di destra per aumentare di duecento euro il tetto delle detrazioni per le spese sostenute per chi sceglie di frequentare le scuole private paritarie fa cantare vittoria al Moige, Movimento italiano genitori e alla Fidae, la federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie. La richiesta di Noi Moderati è stata accolta e un emendamento alla manovra di bilancio presentato sabato sera ha previsto l’innalzamento da 800 a 1.000 euro annui delle detrazioni per chi decide di non mandare i figli nella scuola pubblica.
A detta dell’Agi, “il contributo in favore delle scuole paritarie, secondo quanto previsto dalla bozza degli emendamenti del governo alla legge di bilancio, viene incrementato di 50 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026”. La richiesta emendativa, caldeggiata tra gli altri dall’ex ministra dell’Istruzione Mariastella Gelmini, è stata fortemente osteggiata dalle opposizioni e in particolare dai deputati del Movimento 5 Stelle Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, membri della commissione Cultura.
In una nota, quest’ultimi definiscono il tentativo del governo “un insulto al principio costituzionale che dovrebbe garantire una scuola pubblica, gratuita e accessibile a tutti. Mentre le scuole statali arrancano tra tagli di organico, strutture fatiscenti e personale sottopagato, il governo impacchetta per Natale un privilegio destinato a chi già può permettersi di pagare le rette per l’istruzione privata. Non siamo contro le scuole private, ma come si fa a fare questo mentre dall’ altro lato si sottraggono fondi alla scuola pubblica? Invece di rafforzare il sistema pubblico e affrontare le vere emergenze, dal precariato al miglioramento dell’edilizia scolastica, il disegno di questo governo è sempre lo stesso: agevolare chi ha maggiori possibilità economiche”.
Non la pensano così, invece, i genitori e i sostenitori della paritaria. Virginia Kaladich, presidente della Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie spiega al nostro giornale: “L’aumento delle detrazioni per le famiglie degli alunni iscritti alle scuole paritarie è un segnale, importante e testimonia il dialogo e l’apertura del governo ha dimostrato su questo tema fin dal suo insediamento. La scuola tutta sta vivendo una crisi senza precedenti, in primo luogo perché i numeri del calo demografico, in aumento vertiginoso negli ultimi cinque anni, sembrano ormai inarrestabili. Le famiglie devono essere messe nelle condizioni migliori per poter scegliere con libertà come e dove educare i propri figli, non possiamo trascurare nulla”.
Kaladish elogia le scelte della premier Giorgia Meloni: “Ancora più importante è l’emendamento che aumenta di 50 milioni i fondi per gli alunni disabili, con un incremento di 10 milioni all’anno dal 2026: se davvero vogliamo rendere la scuola italiana sempre più inclusiva, attenta a non creare quei germi di discriminazione che rischiano poi di degenerare in forme così pericolose, non possiamo che investire sui nostri ragazzi, per renderli davvero cittadini pronti alle sfide del futuro”.
Applausi alla Maggioranza anche dal direttore del Moige, Antonio Affinita: “Si tratta di un piccolo ma importante passo verso la eliminazione della discriminazione economica che vivono le famiglie a basso reddito nello scegliere la scuola pubblica più idonea per il proprio figlio; molto resta ancora da fare per avere una piena parità di scelta scolastica che si potrà avere solo con il buono scuola universale”.
L'articolo Dal governo altri soldi pubblici alle scuole private (che esultano). M5S: “Insulto ai principi costituzionali” proviene da Il Fatto Quotidiano.