Giocare per ultimi non è mai facile, soprattutto in un campionato apertissimo come quello che stiamo vedendo; peggio ancora giocare in casa della Lazio più in forma degli ultimi anni, ma il risultato va oltre ogni ottimistica stima.
Faceva paura a tutti la Lazio, sia quella di Napoli che quella vista con l’Ajax; ha fatto paura anche in avvio, con parecchi squilli corali alimentati dai guizzi di Nuno Tavares, che vedevano il pericolo crescere nella trequarti nerazzurra fino a culminare nel gol mangiato da Noslin; molta, moltissima Lazio fino al rigore di Calhanoglu, che come (quasi) sempre dal dischetto non sbaglia e stappa uno spumante nerazzurro pronto a inondare il campo. Pronti via e Dimarco spacca la porta al termine di un’azione maestosa in ripartenza.
Sulle ali dell’entusiasmo questa Inter, tatticamente perfetta ed esteticamente sopraffina, quella vista oggi sembrava una squadra ancor più forte della schiacciasassi della Seconda Stella. La perfezione dei nerazzurri in Lazio-Inter è nell’ eurogol di Barella, nelle percussioni di Dumfries, nello stop a seguire di Carlos Augusto che vale il 5-0, nei break tra le linee a spezzare il gioco della Lazio, nei sei marcatori diversi e nel 3vs1 di Thuram che fa il sesto nel recupero. Un match all’insegna di un cinismo estremo, quello che è mancato in tante partite e che oggi ci permette di dilagare.
Dopo la sconfitta in Champions, sicuramente più irritante che influente sul cammino europeo, i segnali dati dal campo non erano positivi. L’Inter di quest’anno è sorprendente, un giorno sembra poter vincere lo scudetto e giocarsi la Champions, il giorno dopo sembra demotivata e poco cinica. La goleada di oggi sicuramente ci dimostra cosa è in grado di fare questa squadra, capace di creare tantissimo. Occhio adesso al match insidioso con l’Udinese a San Siro, in programma questo giovedì alle 21:00. Come in Champions, anche in campionato il destino è nelle nostre mani, anche se la competizione è più dura del solito quest’anno…
