IL TEMPO (L. PES) - Troppo brutta, eppure vera. Una Roma inguardabile crolla sul campo del Como trovando l'ottava sconfitta del suo campionato e ripiombando a soli due punti di vantaggio dalla zona retrocessione. Un dodicesimo posto alla guida di un mischione di squadre che vede coinvolti anche i giallorossi nella lotta per salvarsi. Il brillante successo col Lecce e il bis in Europa col Braga non sono serviti alla squadra per trovare la giusta consapevolezza per uscire da una crisi che, di fatto, non è mai finita. Una prestazione terribile dei giallorossi, soprattutto nel secondo tempo, nella quale è mancata non solo la voglia di vincere, ma anche la qualità e la giusta cattiveria. Le occasioni migliori nella ripresa le ha avute il Como e Svilar ha provato a tenere a galla la Roma, che suo malgrado non ha avuto nemmeno la forza di portare a casa uno 0-0 in un pomeriggio difficile e nei minuti di recupero ha concesso i gol di Gabrielloni (neanche a dirlo il primo in
Serie A ) e di Nico Paz (a porta vuota nel tutti contro zero dell'ultimo minuto con i giallorossi tutti in avanti).
Ennesima trasferta senza vittorie, la quindicesima di fila e l'undicesima della stagione, che disperde il buon lavoro di Ranieri fatto nell'ultimo mese e rende Roma-Parma di domenica un'altra sfida salvezza da non sbagliare prima di chiudere l'anno in casa del Milan .
Sir Claudio si presenta con una formazione decisamente sperimentale. Il forfait dell'ultimo minuto di Hummels , che nel riscaldamento alza bandiera bianca a causa della febbre, obbliga il tecnico a schierare anche Hermoso in una difesa che vedeva già titolari Celik (turno di riposo per Mancini ) e N'Dicka . Ancora fiducia a Saud sulla corsia di destra mentre dall'altra parte il ritorno di Angelino . La novità più sorprendente, però, è in mezzo al campo dove con Konè c'è il connazionale Le Fée , reduce dai suoi primi dieci minuti in coppa della gestione Ranieri. Confermato, invece, il terzetto d'attacco che aveva convinto: col Lecce: ancora panchina per Dovbyk . Il primo tempo non va neanche troppo male per i giallorossi che creano due buone occasioni con Saelemaekers e Celik, subendo solo a tratti le folate del Como.
Ma i lombardi nella ripresa hanno più verve e non bastano i cambi di Ranieri per raddrizzare una serata da incubo. L'ingresso di Dovbyk è da incubo, ma anche Pisilli e Pellegrini non si accendono. Svilar compie almeno tre parate decisive che salvano il risultato, ma il vero episodio che poteva girare la gara capita sui piedi di Dybala a quindici dalla fine. L'argentino viene servito da Angelino sulla sinistra in posizione ottimale per battere Reina ma non centra lo specchio della porta. Si spengono lì le flebili speranze romaniste che crollano nel recupero e tomano a casa con zero punti e tanto da rimproverarsi. Stamattina si torna a lavorare a Trigoria in vista dell'ottavo di Coppa Italia con la Sampdoria . Così non va...