“Passando per....”, un marchio di fabbrica e di successo che, in pochi anni, ha consentito la creazione di un vero e proprio format nel mondo della ristorazione padovana, accolto dal pubblico tanto da guardare oltre i confini della provincia.
Un successo destinato a suscitare desiderio di emulazione anche con metodi poco ortodossi.
Al punto che il marchio è stato copiato costringendo i legittimi proprietari a rivolgersi al tribunale di Venezia-sezione impresa per bloccare gli “usurpatori”, fondatori nell’arco di appena un anno, il 2023, di ben due locali chiamati “Passando per la Sicilia” aperti rispettivamente ad Albignasego in via Roma e a Padova nel quartiere Sacra famiglia.
Piena vittoria per Marzio Rossi, modenese di famiglia e per la socia Clizia Pasotto, titolari del progetto imprenditoriale che ha portato alla creazione del ristorante “Passando per Modena” inaugurato in Prato della Valle nell’agosto 2017, poi seguito dall’apertura di altri due locali, “Passando per Firenze” aperto nel 2022 in Strada Battaglia e “Passando per Roma” attivo dal luglio 2023 nella centralissima via Santa Lucia.
E titolari anche relativi dei marchi (verbali e figurativi) facenti capo alla Società Antichi Sapori.
Accogliendo la tesi dei difensori dei due (gli avvocati Margherita Cera dello studio Rödl & Partner e Oscar Ugo dello studio Ugo legal) con un’ordinanza già definitiva che chiude definitivamente ogni contenzioso, il giudice Fabio Doro ha ordinato alla concorrenza di non utilizzare più il marchio “Passando per la Sicilia” in qualsiasi forma (anche come denominazione sociale, insegna o segno sui prodotti offerti oppure utilizzato nei Social); di modificare immediatamente l’espressione “Passando per” impressa nell’insegna entro 30 giorni dalla notifica della decisione; ancora, di ritirare dal commercio e distruggere tutto il materiale con quel segno distintivo che costituisce una violazione del diritto di proprietà intellettuale.
Infine ha previsto una sanzione di 100 euro per ogni giorno di ritardo nell’eliminazione di quei segni, bollati come una forma di concorrenza sleale addebitando il pagamento alla controparte delle spese legali.
Insomma, se vorranno continuare a esistere, sarà d’obbligo per i due locali d’ispirazione siciliana cambiare nome e non evocare più il marchio “Passando per...” che era stato blindato con regolare registrazione.
Scrive il giudice: «La condotta di “Passando per la Sicilia” rientra nella fattispecie di concorrenza sleale... Vi è un’appropriazione dei segni distintivi di cui i ricorrenti (Rossi e Pasotto) sono titolari e licenziatari». Nel provvedimento si sottolinea che è «irrilevante che i locali “Passando per Modena”, “Passando per Roma” e “Passando per Firenze” siano dei ristoranti e l’esercizio commerciale “Passando per la Sicilia” sia un bar-panificio e abbiano orari di apertura diversi, poiché si tratta comunque di attività commerciali che soddisfano il medesimo bisogno dei consumatori, quello di alimentarsi... E dunque vi può ben essere un rischio di confusione negli avventori, come in concreto è accaduto». Alcuni clienti, infatti, erano convinti che anche i locali “Passando per la Sicilia” appartenessero alla catena dei tre ristoranti.
«Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto dal tribunale che ha riconosciuto la necessità di tutelare il nostro progetto costato tantissimo impegno dopo essere sopravvissuti al Covid, all’incremento delle bollette nel 2022 e aver incontrato la fiducia dei clienti», commenta il ristoratore Marzio Rossi, «Purtroppo c’era chi voleva defraudarci del marchio ottenendo subito visibilità e clientela senza affrontare i sacrifici e le difficoltà che abbiamo incontrato in anni di lavoro».
