Era già successo. Proprio alla succursale del Petrarca, nella sede precedente a quella attuale. Fortunatamente senza feriti. Nell’edificio di largo Sonnino, ora oggetto di ristrutturazione, il 7 ottobre del 2021, poco dopo l’inizio delle lezioni, parecchi calcinacci erano caduti dal soffitto sopra le scale, con polveri finite anche nelle aule.
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Tra timori di nuovi crolli e una preoccupazione diffusa, gli oltre 500 ragazzi presenti erano stati evacuati. A quell’episodio erano seguiti sit-in e cortei di protesta dei giovani, manifestazioni cittadine per portare alla luce i problemi che lo stabile aveva già avuto nei mesi precedenti, dove altri pezzi di intonaco erano caduti. Già a settembre del 2021 insegnanti, studenti e genitori avevano denunciato lo stato in cui versava la scuola, preoccupati anche da crepe, servizi igienici vetusti, una palestra inagibile, aule troppo vecchie e una sede sempre più bisognosa, nel suo complesso, di opere urgenti. Anche gli infissi, raccontavano i ragazzi, erano minati da spifferi, che diventavano quasi insopportabili nelle giornate invernali, soprattutto quando soffiava la bora.
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Roberta Clericuzio, direttrice generale dell’Edr, Ente di decentramento regionale, riferisce che «i tempi di ripristino di via Tigor li sapremo nei prossimi giorni, non pensiamo a una nuova collocazione per i ragazzi presso un’altra scuola, quello che cercheremo di fare è rendere disponibile la sede attuale, quando possibile, tranne la zona oggetto di lavori».
Lo stabile di largo Sonnino è stato definitivamente chiuso dopo quanto accaduto il 7 ottobre. Dal 20 dicembre del 2021, dopo un periodo passato all’insegna della didattica a distanza, tutte le classi della succursale sono state trasferite in via Tigor, indicata come “soluzione provvisoria”.
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Nel frattempo era stata evidenziata subito la necessità di avviare quanto prima una riqualificazione nell’immobile ormai svuotato, ma il cantiere, di fatto, è partito quasi tre anni dopo. Qualche mese fa la palazzina tra largo Sonnino e via Gambini è stata ingabbiata, con transenne e impalcature, e i lavori sono ufficialmente cominciati. Ci vorranno 8 milioni di euro per completare tutto, con la conclusione fissata alla fine del 2025.
L’edificio conosciuto a Trieste anche per essere stata sede dell’ex scuola elementare Fabio Carniel, ha bisogno di lavori complessi. Nel 2023 la Regione, ricordando gli investimenti sul territorio di competenza dell’Edr, tra gli interventi principali aveva indicato proprio il recupero di questo fabbricato.
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Il cantiere ha preso il via ufficialmente il 3 settembre scorso, con un primo lotto che riguarda in particolare la sostituzione dei serramenti, la manutenzione del tetto, il miglioramento sismico dell’edificio, l’ammodernamento dei servizi igienici, l’adeguamento alle norme antincendio, la bonifica dell’amianto e la ripavimentazione.
Dopo una prima fase caratterizzata da diverse demolizioni interne preliminari, sono previsti interventi strutturali per il miglioramento sismico dei solai di interpiano. Le opere esterne consistenti interesseranno le facciate con il rifacimento degli intonaci esterni e le pitturazioni, calendarizzate nella prima metà del prossimo anno. La direttrice dell’Edr Clericuzio spiega che «l’ingresso dei ragazzi in largo Sonnino è previsto non prima del 2026». —
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