ROMANO CANAVESE. Nell’aria pungente del mattino, quasi viene da bussare con discrezione, prima di affacciarsi alla porta della stalla della casa nell’altura del centro storico di Romano, con uno sguardo che abbraccia le colline, dove Renato Rizzo vive con la famiglia. Anche la targa sulla porta della stalla crea atmosfera, con la scritta “Stanza della principessa”. Avanti. La cavalla Stella, appena Renato Rizzo apre la porta, pare salutarlo con un cenno della testa mentre i due cagnolini Chicca e Tea sbucano fuori felici dalle cucce. Stella è il cavallo usato da quasi tutti i Generali del Carnevale di Ivrea negli ultimi anni.
[[ge:gnn:lasentinella:14884036]]
IL PRIMO NEL 2013
Il primo è stato Marco Salvetti, correva l’anno 2013. Ulisse Falchieri, protagonista 2025, ha conosciuto Stella un paio di settimane fa ed è salito a cavallo per la prima volta venerdì scorso. Emozionato, ha fatto un giro per le strade del centro storico di Romano. E ora c’è da provare, riprovare, impratichirsi per la salita delle salite, davanti alla folla che applaude, alle 14 del giovedì grasso, il 27 febbraio. «A Stella si affezionano tutti moltissimo – racconta Renato Rizzo – e alcuni, ogni tanto, passano ancora a trovarla, anche a distanza di tempo». Alberto Bossino, Generale 2024, è uno di questi: «Quando riesco faccio un salto. Le mie figlie hanno pure creato uno sticker con me e Stella...». Detto tutto.
[[ge:gnn:lasentinella:14884035]]
INCONTRO FORTUNATO
L’incontro tra Stella e Renato Rizzo risale al 2009 e si inserisce nel solco di una passione dalle radici salde e profonde. «Mi ha trasmesso la passione per i cavalli mio nonno Giovanni Iorio – racconta Renato –. Ho sempre avuto un cavallo mio, davvero non saprei vivere senza. Il mio primo cavallo era un minipony che si chiamava Pluto, lo ricordo come se fosse adesso». Nel 2009, quando Renato Rizzo andò da Ferrando per cercare un cavallo, la vide. Aveva otto anni. Razza ungherese, è nata a Görcsöny, in Ungheria, l’8 aprile 2001 con il nome Csillag, che in italiano significa appunto Stella. Nascosta dalla criniera, sul collo, la marchiatura identificativa. Aveva il manto maculato, mentre ora, a 23 anni compiuti e 7 quintali e 80 di peso, ha completato la trasformazione ed è tutta bianca. «Mi avevano raccontato che era inizialmente destinata alla polizia, ma poi non fu presa. Mi è piaciuta subito e l’ho presa», dice. Ha un carattere mansueto e docile, segue Renato ovunque con lo sguardo. Quando Stella sta fuori o si affaccia dalla finestra della stalla e lo vede, lo chiama. Nei giorni di Carnevale, ogni tanto si gira per vedere dov’è e aspetta di sentire la sua voce “Sono qui, Stella, tutto a posto, vai pure avanti”. È riempita di attenzioni e di cura «e infatti, un mio amico, per prendermi in giro, mi ha regalato la targa della principessa da mettere sulla porta della stalla. Il cavallo bianco è bellissimo, come puoi vedere, ma è delicato e ha bisogno di cura», sottolinea. Infatti, appena si macchia viene lavata immediatamente, ogni due mesi viene il maniscalco per sistemare le unghie e gli zoccoli, spuntini di carote (di cui è golosissima) e biscottini. Stella ricambia con atteggiamento regale. È pulitissima: se il contenitore dell’acqua e del cibo non è più che lindo non beve e non mangia, sia nella stalla che nell’area verde all’esterno, a sua disposizione, sporca sempre nello stesso angolino.
[[ge:gnn:lasentinella:14884030]]
VITA DA PRINCIPESSA
Stella non ha mai trainato un carro di aranceri. Di solito, esce in giro per Romano con una piccola carrozza: «Capita ormai che a volte usciamo e la riconoscano e salutino lei..». Vanta alcune partecipazioni a San Savino, alla sfilata del corteo storico del Carnevale di Borgofranco, è frequente ospite alla sfilata per il palio di Legnano. Dato il suo carattere docile, ha partecipato anche in film tv come La bella e la bestia nel 2014, in onda su Rai Uno, Sacrificio d’amore nel 2018 (in onda su Canale 5), La legge di Lidia Poët, nel 2023, popolarissima serie su Netflix. È stata cavalcata, per dire, da Alessandro Preziosi e Francesco Arca. E poi, dal 2013, i Generali del Carnevale di Ivrea. «Avevano visto Stella e mi chiesero: daresti il cavallo per il Generale? – ricorda –. Io subito non sapevo, non avevo idea di come avrebbe reagito. È un cavallo buonissimo, ma non riuscivo a immaginare. Così facemmo delle prove con Gian Piero Frigo, Paolo Diane».
[[ge:gnn:lasentinella:14884032]]
ADDESTRAMENTO SPECIALE
[[ge:gnn:lasentinella:14884037]]
Come fare? «La preparammo. Per abituarla agli scarli, venivamo qui, accendevamo un fuoco nel bidone e poi stavamo tutti qui vicino, con lei. Subito sembrava timorosa, poi restava lì con noi. Infatti, agli scarli, resta tranquilla e immobile. E ormai si è abituata anche al corteo storico. Lei, quando si arriva in piazza, si avvicina alla timbala con il muso e resta lì. Io la chiamo, ma non c’è bisogno che le dica di fermarsi, riesce tra i rumori della folla a sentire la mia voce che dice semplicemente Stellaaaa. Il Generale, poi, si prepara qui con l’Aiutante e Paolo Diane. Fanno tante prove per la salita a cavallo, ci tengono all’eleganza dei movimenti, come alzare la gamba, come appoggiarsi». Renato è orgoglioso di Stella. «Ho 60 anni, sono andato in pensione da poco e mi ci dedico ancora di più. Comunque io, sempre, la mattina, prima di andare a lavoro mi occupavo di lei. In tutti questi anni mi è capitato solo una volta che stessimo separati una settimana. Era a Novara per una manifestazione e mi hanno chiesto di lasciarla una settimana. Beh, ci credete che mi è mancata?». Ci crediamo. Per tutto il tempo della chiacchierata con Renato, Stella resta accanto a lui, in ascolto. Bastano gli sguardi: «Stella è speciale, mi dispiace moltissimo che invecchi».