«Bisogna estirpare il problema alla radice». Così Emilio Guberti, presidente della Municipalità del Lido e di Pellestrina, commenta i recenti episodi di degrado che hanno interessato il Lido e la scelta dell’amministrazione comunale di rimuovere le panchine nell’area di Santa Maria Elisabetta, spesso utilizzate come rifugio da persone senza fissa dimora.
Ufficialmente, la motivazione fornita per l’intervento riguarda la necessità di effettuare lavori di manutenzione su strutture che da anni non venivano sistemate.
Ma, per Guberti, «quando non si dispone di strumenti coercitivi per allontanare queste persone e mancano altre soluzioni, si affronta la questione in questo modo, eliminando la base stessa del problema: le panchine».
Non è infatti un mistero che quelle panchine fossero da tempo oggetto di segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini in transito al terminal Actv e dei lavoratori del Piazzale, tra cui i gestori dell’edicola di Santa Maria Elisabetta.
Le segnalazioni riguardavano la presenza costante, giorno e notte, di senza tetto che utilizzavano le panchine per bivaccare, distendersi, depositare zaini e vestiti.
Spesso, inoltre, l’area veniva lasciata in condizioni di degrado, con bottiglie di birra vuote e altri rifiuti abbandonati sul posto.
Per Guberti, la decisione di rimuovere le panchine – per essere manutentate, come dichiarato dal Comune – rappresenta in realtà un pretesto per eliminare il problema alla radice.
E il presidente fa il punto sulle aree più colpite dai recenti episodi di bivacco, citando in particolare l’ex colonia Inpdap agli Alberoni, sgomberata di recente dalla polizia, la zona antistante il supermercato Conad in Gran Viale, e il pontile Actv di San Nicolò.
«Il Lido e Pellestrina sono paradisi di tranquillità» ha dichiarato Guberti, «ma è naturale che anche episodi minori come questi aumentino il senso di diffidenza tra i residenti. È chiaro che la soluzione non può essere quella di compromettere sempre l’utilizzo degli spazi pubblici, non si possono eliminare tutte le panchine».
«Fortunatamente» chiude il presidente della Municiplaità soddisfatto per la decisione assunta dal Comune, «le nostre isole non sono soggette a frequenti fenomeni di micro-criminalità, la loro conformazione geografica rende infatti difficile la fuga, complicando l’uso dei trasporti come via di fuga immediata. Questo contribuisce a preservare la nostra sicurezza e a mantenere un discreto livello di serenità per chi vive e visita queste località».
