Non ci sarà la ripartizione dei fondi tra i Comuni per la realizzazione di opere e progetti per le comunità locali nella legge di stabilità per il 2025, in questi giorni all’esame del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Troppe le richieste rispetto alle risorse disponibili: i Comuni hanno già avanzato domande per la cosiddetta concertazione per un totale di circa 340 milioni di euro, a fronte dei 94 stanziati dalla giunta regionale. Tutto rimandato, quindi, all’assestamento di bilancio.
La conferma è arrivata ieri, giovedì 12 dicembre, dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, mentre in Aula andava in scena la discussione della manovra. Quest’anno l’assegnazione dei fondi «non si farà adesso con la legge di stabilità», ha chiarito. Di regola all’inizio del percorso di presentazione del disegno di legge di stabilità la giunta procedeva a inserire il fondo per la concertazione tra Regione ed enti locali e poi, con un emendamento, le risorse venivano distribuite tra i richiedenti. Nel 2024 alla concertazione delle politiche di sviluppo con i Comuni erano stati destinati in legge di stabilità 110 milioni di euro.
«Non faremo questo secondo passaggio, lo rinviamo con ogni probabilità alla legge di assestamento di bilancio, perché questo ci darà la possibilità di mettere ulteriori risorse», ha spiegato Roberti. Ammontano a 340 milioni di euro le richieste presentate dai soli Comuni, ma la disponibilità di 94 milioni dovrebbe in teoria coprire anche la concertazione destinata alle Comunità di montagna. «Coprire tutte le domande è impossibile», ha messo le mani avanti l’assessore, convinto comunque che sia «giusto che venga fatta una scelta politica da parte dell’amministrazione regionale, perché concertazione vuol dire mettersi d’accordo su cosa finanziare e cosa no. Con questa mole di richieste però non era possibile neanche fare una scelta, bisognava escludere sostanzialmente l’80% delle richieste». Da qui la scelta di rimandare di qualche mese la decisione, in attesa di rivedere la disponibilità di fondi.
Oggi, intanto, si attende il voto finale sulla manovra. Ieri in Aula sono stati approvati gli articoli 3, 4 e 5 della legge di stabilità, di pertinenza degli assessori Zannier, Scoccimarro e Amirante. Ammontano a oltre 119 milioni di euro i fondi messi a disposizione per le risorse agricole, forestali, ittiche e di montagna, con interventi nel Programma valore agricoltura per «potenziare la competitività e la redditività delle imprese agricole», ha spiegato Zannier. Previsti 6 milioni in tre anni per la manutenzione della viabilità dei comuni montani e per il recupero di materiale legnoso dal lago di Barcis. Oltre 11 milioni riguardano i trasferimenti per la realizzazione di opere di irrigazione e manutenzione ai Consorzi di bonifica.
Duecento i milioni destinati ad ambiente, energia e sviluppo sostenibile. «La manovra per il prossimo anno è un ulteriore passo avanti per un futuro più sostenibile e resiliente», ha detto Scoccimarro. La norma prevede 23,5 milioni per il lavoro dell’Arpa. E ancora: 40 milioni per il dissesto idrogeologico, quasi 15 milioni per il dragaggio e la messa in sicurezza della costa (di cui 1,5 per il litorale triestino), 55 milioni per il prosieguo degli sconti per i carburanti e 5 milioni per la rimozione dell’amianto. Continueranno anche nel 2025 la campagna per l’uso sostenibile della plastica, con 120 mila euro, e gli Eco Eventi, finanziati con 2 milioni di euro. L’assessore ha annunciato l’apertura di un nuovo bando da 2,4 milioni per le Comunità energetiche rinnovabili e il sostegno con 2 milioni ai polmoni verdi urbani.
Il capitolo infrastrutture, trasporti e rigenerazione urbana si porta a casa 638 milioni di euro per il 2025. Una buona fetta delle risorse, pari a 58 milioni di euro, andrà a sostegno del nuovo disegno di legge sul sistema casa che arriverà in Aula nei primi mesi del prossimo anno.
Per questo l’assessore Amirante ha chiesto alle opposizioni il ritiro di tutti gli emendamenti sul tema, rinviando la discussione alla commissione che esaminerà il ddl coinvolgendo i portatori di interesse. Al trasporto pubblico locale vanno 240 milioni, 118 milioni alla viabilità regionale, con un contributo straordinario di 10 milioni per il personale e la sicurezza dei servizi di Tpl. Settanta milioni sono destinati al fotovoltaico e 25 milioni al sociale casa e prima infanzia. —
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