«Eravamo tutti strafatti, abbiamo preso tanta ketamina da non capire più nulla e poi lui si è fatto aggressivo, come sempre succede quando si è sotto ketch (ketamina, ndr), ha cominciato a discutere e poi ha perso sangue, tantissimo sangue».
Gli amici che erano con il 22enne ferito giovedì sera, 12 dicembre, in via Castelmenardo raccontano la loro versione, evidentemente offuscata dall’effetto della droga, che proprio nel momento dell’aggressione stava facendo effetto. A parlare biascicando è una ragazzina di appena 17 anni, ancora fatta.
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«Erano in cinque o sei, sono sempre i soliti, escono sempre insieme. Si erano incontrati nel pomeriggio con un ragazzo di Conegliano di 23-24 anni, lui ha venduto la ketamina a tutti: ce n’era in abbondanza e se la sono presa tutti», racconta uno degli amici arrivati al parcheggio che raccoglie via Longhin e via Castelmenardo, quando il sangue del giovane trevigiano, un volto noto tra i giovani che frequentano il centro di Treviso, scorreva ancora tra le fessure dei sampietrini.
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Sono circa le nove della sera, la polizia ha fatto sgomberare la zona per poter procedere con i rilievi. A passare di là solo ragazzi con la faccia sconvolta e il passo incerto, come se stessero camminando sulle uova, in punta di piedi. Si muovono a coppie o a gruppi di tre persone, hanno tutti tra i 17 e i 23 anni, vengono a controllare se la situazione è ritornata alla normalità, dopo le sirene dell’ambulanza e i lampeggianti di gazzelle e volanti.
«Da quello che sappiamo noi il ragazzo si è fatto aggressivo, poi ha cominciato a litigare con una ragazza, ma non si tratta né di uno scippo, né di un regolamento di conti. Erano tutti strafatti e hanno perso il controllo della situazione».
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I ragazzi si danno appuntamento in un bar vicino piazza Borsa, poi però si separano, non vogliono essere intercettati dalle forze dell’ordine. Poco lontano da piazza Vittoria si sentono delle grida, ancora liti tra giovani, tra i protagonisti il presunto spacciatore di Conegliano. Urla, inveisce contro un gruppo di ragazzi e poi va verso la stazione dei treni accompagnato da altri due ragazzi, il tempo di andare verso i binari e prendere il primo treno in arrivo, abbandonando le ombre della città dove un coetaneo lotta tra la vita e la morte per colpa della droga.
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