L’antropologa forense Cristina Cattaneo ha chiesto e ottenuto dalla Procura di Trieste una proroga di ulteriori 30 giorni per depositare la consulenza medico-legale sulla morte di Liliana Resinovich.
Dopo alcune proroghe già concesse, il termine era stato fissato per il 15 dicembre prossimo, l’elaborato – che a questo punto dovrebbe pervenire alla Procura entro il 14 gennaio – sarà firmato, oltre che da Cattaneo, anche dai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, e dall'entomologo Stefano Vanin che fanno parte del collegio peritale incaricato dal sostituto procuratore Maddalena Chergia di stendere la nuova relazione medico-legale.
Tra pochi giorni, i quattro professionisti si confronteranno – questa volta da remoto – nuovamente con i periti di parte, quelli nominati dai familiari della donna.
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La richiesta di una proroga è motivata dalla necessità di un ulteriore approfondimento su due punti: la data della morte e le lesioni, ovvero quelle riscontrate sul volto, l’emorragia sulla mano destra, una piccola ferita sopra lo sterno e la lieve frattura alla lamina della seconda vertebra toracica. Quelle lesioni che peso possono aver avuto nella morte di Liliana, avvenuta comunque per asfissia?
Poi, come dicevamo, c’è il rebus della data della morte. Il gip Luigi Dainotti, nel giugno dello scorso anno, accogliendo la richiesta dei familiari di non archiviare il caso – come invece aveva chiesto la Procura – aveva infatti indicato che la nuova relazione «accerti le lesioni riscontrate, la loro origine, il mezzo che le ha prodotte, la datazione, e ogni altro elemento utile a qualificare il decesso quale conseguenza di un’azione e suicidaria o di un fatto attribuibile a terzi».
Emerge che tra i consulenti sia ormai un dato acquisto che il corpo della non sia potuto rimanere per venti giorni in quel boschetto. Molti elementi farebbero propendere per una morte avvenuta proprio il 14 dicembre 2021, il giorno delle scomparsa.
Ma la conservazione del corpo, l’assenza di gas putrefattivi emersa dalla Tac eseguita l’8 gennaio 2022, quindi tre giorni dopo il ritrovamento del cadavere, sposterebbero la data della morte a cavallo tra il 2 e il 3 gennaio.
Una data che alimenterebbe altri dubbi, visto che a quel punto la donna per tre settimane avrebbe dovuto restare nascosta. Dove?
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A dare un contributo per definire la data delle morte, a giorni dovrebbero arrivare anche i risultati dell’esame sul microbiota. Su un eventuale spostamento del corpo, il medico legale Fulvio Costantinides nella prima relazione evidenziava come «non sembrano presenti segni di mobilitazione delle ipostasi», ovvero i ristagni di sangue nelle parti più declivi del corpo. Chiazze violacee che quando un cadavere viene spostato migrano, lasciando traccia di un cambiamento di posizione. Tutti elementi che sono stati rivalutati e dei quali Cattaneo entro un mese darà lettura nella sua relazione. —
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