IVREA. La donna svenuta nell’ascensore della stazione porta alla ribalta un problema annoso a Ivrea. Lo sa bene Massimiliano De Stefano di Azione-Italia viva. «Da diverse settimane – spiega –, ha smesso di funzionare correttamente. Da oltre due settimane, l’ascensore presenta seri problemi operativi, manifestandosi in un comportamento anomalo delle porte, le quali si aprono e chiudono senza alcun movimento della cabina. Tale situazione non solo crea disagi significativi per coloro che quotidianamente ne fanno uso, in particolare per le persone con mobilità ridotta, gli anziani, i genitori con passeggini, i viaggiatori con i bagagli, ma pone anche un serio rischio per la sicurezza di tutti gli utenti, come purtroppo accaduto recentemente».
De Stefano racconta di aver personalmente avvisato tempo fa un agente della polizia municipale presente sul posto, il quale aveva già prontamente informato gli uffici competenti. «Tuttavia – precisa –, nonostante questi tentativi, non abbiamo assistito ad alcun intervento risolutivo né a comunicazioni chiare sull’argomento, né tantomeno un avviso affisso che comunica il non utilizzo dell’ascensore. Questa situazione solleva interrogativi legittimi sulla gestione e l’efficienza delle risorse pubbliche da parte della nostra amministrazione. È inaccettabile che un servizio essenziale come l’ascensore rimanga in uno stato di degrado così prolungato».
La riflessione del consigliere è amara. «Riflettendo su quanto accaduto, credo sia fondamentale far sentire la nostra voce - argomenta -. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un problema che incide profondamente sulla qualità della vita dei cittadini. Pertanto, ritengo opportuno promuovere una serie di azioni concrete. La prima potrebbe essere quella di presentare una ulteriore interpellanza, affinché l’assessore competente Massimo Fresc possa prendere conoscenza della gravità della situazione e adottare misure immediate per ripristinare il corretto funzionamento dell’ascensore. Inoltre, è necessario coinvolgere la cittadinanza e sensibilizzarla riguardo a questa problematica, per far sì che si formi un fronte comune che spinga l’amministrazione a dare priorità alla risoluzione del problema».