«Luca Fasan? Una figura assolutamente spendibile». Okay, è Paolo Bearzi, segretario provinciale della Lega, che parla. Non è l’imprimatur di Marco Dreosto e neppure quello di «Anna» – Cisint, of course – «che conta più di tutti», dice il consigliere. Ma è pur sempre la prima uscita di un coordinatore salviniano sul papabile a centrodestra, in vista del voto amministrativo. Cosa fin qui mai pervenuta. Se ci aggiungiamo il fatto che il Carroccio, per stessa ammissione di Bearzi, è più che favorevole, quasi spinge, per elezioni presto, prestissimo, «magari pure a marzo», il quadro appare più che delineato, no? Certo, bisogna vedere cosa ne pensano gli alleati. Di Fratelli d’Italia, in nome della pax aurea pordenonese, stretta sul filo di una logica spartitoria dei territori, già in fondo si sa il pensiero: approverà le decisioni dell’azionista di maggioranza del governo (non formale, bensì reale, in virtù dei numeri in aula). Ma Forza Italia?
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Da qualche giorno, per l’area moderata e centrista, si sussurra il nome di Michele Luise, già nel 2022 capolista di Noi Moderati che oggi però, forse dopo le differenti vedute con la segreteria di quel partito, si esclude abbia e possa prender la tessera («l’ultima, del Cdu, risale al 1998», per sua stessa ammissione).
Già assessore in più esecutivi, di centrosinistra e centrodestra, ex direttore del Distretto sanitario Basso isontino, medico e presidente della Lilt, è tenuto in considerazione da chi bazzica il centro e potrebbe essere anche un uomo su cui puntare. Impossibile chiederlo a Sandra Savino, la coordinatrice, ieri irreperibile al telefono. Bisogna quindi tener fede solo alle ultime sue parole: lei di sicuro proporrà un nome al tavolo regionale, che ancora non si è convocato.
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Luise, dal canto suo, nega di essere il candidato del centrodestra, ma afferma la propria «disponibilità a fronte però di un progetto politico che abbia il centro al centro», si passi il gioco di parole. E «non una politica fondata su decisioni monocratiche», ribadisce, nel caso vi fossero ancora dubbi sul concetto, dalla sua posizione da indipendente.
Va registrata, nel senso che lui stesso l’ha fatta pervenire agli organi di stampa, anche un’altra «disponibilità», ma in qualità di semplice consigliere, consegnata da Gionata Pacor, già peraltro candidato nel 2022 (ma rimasto fuori dall’assiste), alla coordinatrice comunale azzurra Aurora Turco: «Fin dalla sua nascita Forza Italia è stato un partito plurale, con un’anima cattolica-popolare, una socialista e una liberale. Io mi riconosco in quest’ultima e considero Antonio Martino il mio intellettuale di riferimento». «Credo che Monfalcone debba essere la guida e la locomotiva per tutto il Mandamento – scrive – e che il “no” al referendum per la Città comune, di cui sono stato uno dei promotori più attivi, sia stata un’occasione persa per la nostra città». Inoltre a suo avviso lo Stato «deve fare di meno, lasciando ai contribuenti una quota maggiore» in tasca, affinché possano spenderla «come meglio credono invece di far stringere la corda alle famiglie per mantenere i livelli di spesa della politica». Dove è pronto a candidarsi, ma appunto da semplice consigliere.
Tornando alla data delle elezioni, la Lega non vede bene quanto proposto a livello nazionale da Giorgia Meloni con un election day nel 2026: «Si riferiva - afferma sempre il leghista Bearzi - ai comuni che sono andati a elezioni nel 2021 per Covid. Poi, premettendo che Antonio Garritani si sta comportando egregiamente, da uomo perbene qual è, ritengo che sia giusto per i cittadini, trovandoci noi con un vicesindaco reggente, tornare alle urne». Insomma, per democrazia. Certo qualcuno dalle parti del centrosinistra ritiene che, sul lungo termine, l’assenza per impegni di forza maggiore dell’eurodeputata Cisint possa farsi sentire e causare scricchiolii nello scenario ritenuto fin qui senza increspature dalla Lega. Chissà.
Dalle parti dell’opposizione intanto ieri sera la riunione della Sinistra, piuttosto in fibrillazione dopo il passo di lato di Enrico Bullian a favor di Diego Moretti (per non parlare dei civici). Al punto che ieri nei bar circolava addirittura uno scenario di corsa solitaria col candidato Alessandro Saullo. Fantapolitica, fuori di dubbio. Assai probabile invece che lo psichiatra sia il capolista: la proposta dovrebbe andare in quella direzione. Della gatta da pelare dei Progressisti, invece, si sta prendendo cura Moretti. Comincia la corsa, anche senza data. —
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