Nel vasto e variegato universo del web, dove spesso realtà e follia si mescolano, può accadere l’impensabile. Un presunto assassino diventa un eroe perché in molti, anzi moltissimi, non sanno che si tratta, appunto, di un presunto assassino. È l’assurdo caso di Luigi Mangione, accusato dell’omicidio di Brian Thompson, CEO di United Health Care, ucciso il 4 dicembre scorso a New York di fronte a un albergo di Manhattan dove doveva partecipare a una riunione del gruppo.
La situazione su X (il vecchio Twitter) è a dir poco sfuggita di mano. Basta scrivere “Luigi Mangione” nella barra di ricerca per rendersene conto. Idolatrato come fosse un tronista di Uomini e Donne: “Questo bono è ovunque“, scrive un utente palesando poi la propria ignoranza:”Ma chi è? Che ha fatto il cucciolo?“. Un altro gli risponde: “Ha ucciso il CEO di una multinazionale di assicurazioni o qualcosa del genere… nulla di grave, liberate Luigi“. Dichiarazioni che arrivano non solo in Italia. Pullulano, infatti, anche tweet in altre lingue, come in spagnolo: “entonces, Luigi Mangione es italiano, bisexual, tiene buen gusto musical, fan de pokemon y asesinò un billionario, an icon (quindi Luigi Mangione è italiano, bisessuale, ha buon gusto musicale, è fan di Pokémon e ha assassinato un miliardario, un’icona, trad.)”.
C’è chi pubblica foto di lui in costume e scrive: “Ecco le foto dei suoi piedi”. Fino ad alcune pagine aperte su Instagram con video reel in cui Mangione viene letteralmente celebrato per la prestanza fisica: “Sembra un Dio greco”.In certi casi viene incanalata anche la rabbia di alcuni cittadini americani contro le compagnie assicurative: “Vinceremo contro il capitalismo”, si legge nella biografia di uno dei profili aperti da poco, per elogiarlo. Da sottolineare che sui social Mangione è diventato subito virale, già da quando la polizia aveva solamente diffuso le sue immagini. Così il caso diventa anche etico.
Ma chi è Luigi Mangione? Rampollo di un famiglia abbiente italo-americana di Baltimora, il giovane Mangione ha frequentato l’esclusivo liceo privato Gilman (retta scolastica di 40 mila dollari l’anno). A seguire, scrive il Corriere, la laurea in un ateneo dell’Ivy League: la University of Pennsylvania. Settore di riferimento? “Computer science”, poi master in ingegneria. Quindi, fino al 2023, ingegnere presso la TrueCar, azienda californiana di tecnologia. La famiglia di Mangione si trova negli Usa da tre generazioni col il nonno Nicholas, un costruttore figlio di emigranti, che aveva fatto fortuna con una rete di country club, case di riposo e una stazione radio, mentre un cugino di Luigi, Nino, è deputato repubblicano conservatore al parlamento statale del Maryland.
Ora il 26enne, presunto assassino di Brian Thompson, è incriminato con l’accusa di omicidio di secondo grado. Inoltre gli vengono imputati cinque capi d’accusa, tra cui anche possesso di armi da fuoco e falsificazione di documenti. Il giovane, secondo quanto trapela, è rimasto in silenzio e dal momento dell’arresto non ha detto nulla. Secondo gli agenti, l’ex studente nutriva rancore verso i giganti del sistema sanitario americano, in particolare contro le corporation, il sistema capitalistico. Sono ancora molti i punti da chiarire: ha agito da solo? (Pare di sì). E poi: veramente da 6 mesi era sparito dai social e neanche la famiglia sapeva più nulla di lui? E se sì, perché? Di recente era stato operato alla schiena, da quel momento è cambiato totalmente? Ma soprattutto: come faceva a sapere a che ora e da quale ingresso Thompson sarebbe entrato alla riunione? Le autorità competenti stanno indagando.
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