Si terranno mercoledì 11 dicembre, alle 15, nella chiesa di Santa Giustina i funerali di Giuliano Baccichet, trovato morto nella sua abitazione a soli 23 anni. Lo piangono mamma Mirta, papà Sergio, la sorella Irina, ma anche tanti ragazzi e giovani che frequentavano il locale Tava, in centro città.
Venerdì sera doveva essere lui a gestire la casetta del Villaggio di Natale all’inaugurazione in piazza del Popolo. La casetta, però, è rimasta chiusa e dal palco la sindaca Mirella Balliana ha ricordato proprio quella vita spezzata, manifestando affettuosa vicinanza alla famiglia. «Ciao Giuliano, sarai sempre con noi. Oggi il nostro cuore è più pesante – così l’ha salutato la famiglia della Tava – Ci hai lasciati Giuliano, un amico, un collega e un’anima che ha saputo portare il sorriso e la sua immensa passione dietro il bancone della Tava. Il locale non sarà più lo stesso senza di te, ma porteremo avanti ogni giornata con il ricordo del tuo entusiasmo».
Giuliano Baccichet era un ragazzo solare e pieno di vita. Frequentava regolarmente la palestra e il suo fascino non passava inosservato: piaceva molto alle ragazze. «Quella sera – raccontano gli amici – quando erano state montate le casette del Villaggio di Natale in piazza del Popolo, aveva scherzato con tutti. Era euforico al punto che anche ballato in un locale vicino. La sua energia e la sua allegria erano contagiose». Più tardi, si era diretto alla Tava per giocare a biliardo, un’attività che amava. Però quella sera non andò come sperava: perse e, forse per la frustrazione, ruppe la stecca.
Con la responsabilità che gli appartiene, lasciò del denaro per coprire i danni. Non sembrava troppo arrabbiato, anzi, sembrava pronto a sdrammatizzare. Si prese una bottiglia di vodka alla fragola, sorrise e disse ai suoi colleghi: «Ci vediamo domani, apro io». Quelle furono le sue ultime parole che a Vittorio continuano ad echeggiare nel silenzio e nel dolore dell’intera città. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile in chi lo conosceva.
A partire dal lavoro, dove trascorreva lunghe ore a contatto con le persone. «Nel suo lavoro Giuliano, con quel suo sorriso così caratteristico, dispensava serenità, amicizia, ascolto» ha affermato la sindaca Mirella Balliana. Gianni Rasera, l’ex consigliere comunale di Vittorio Veneto, amico della famiglia Baccichet, ricorda Giuliano proprio con quel sorriso speciale che aveva per i tanti amici che frequentavano il suo locale. «Era orgoglioso della sua professione, proprio per le opportunità di relazione che gli assicuravano; lui che lavorando di sera e di notte, non poteva godersi in forma piena la pienezza del giorno».
La città, specie quella dei giovani, è rimasta scossa dalla morte di Giuliano. In centro tanti lo conoscevano perché da anni era in servizio alla Taverna dove era considerato dai proprietari uno di famiglia. Baccichet era il ragazzo di fiducia, anche per la sua capacità di relazionarsi con gli ospiti.
«Grazie anche a Giuliano, la Tava era diventata per tanti ragazzi e lo loro famiglie un punto di riferimento sicuro, da ogni punto di vista – ammette Rasera – che sapeva e sa aggregare in forma positiva, costruttiva».
Messaggi di cordoglio sono giunti anche dal Gruppo Giovani Meschio, che ha espresso innanzitutto vicinanza alla famiglia: «A chi era abituato ad ascoltare il suono della sua risata, fa male silenzio che Giuliano ha lasciato».