Il giudice gli aveva dato il permesso di uscire dagli arresti domiciliari per sottoporsi a una visita medica. Ma Said Cherrah, un 25enne originario del Marocco e residente a Broni in via Eseguiti, ne ha approfittato per raggiungere e accoltellare l’ex fidanzata. La ferita è una donna di 24 anni che lo scorso anno era stata già aggredita e sfregiata al volto con l’acido. Per questo motivo il 25enne è ancora sotto processo con le accuse di lesioni gravi e stalking. Stavolta l’aggressione è avvenuta davanti al centro commerciale Gran Giussano, in provincia di Monza Brianza.
Il 25enne si è scagliato contro la sua ex con un coltello, sferrando almeno un fendente, e poi è fuggito al volante della sua Opel Zafira. I carabinieri lo hanno bloccato circa un’ora dopo vicino al ponte della Becca nel territorio comunale di Mezzanino: a quanto pare stava tornando a casa a Broni. Adesso è in carcere a Torre del Gallo con l’accusa di tentato omicidio.
La donna è in gravi condizioni, ma non è in pericolo di vita. Ieri pomeriggio è stata sottoposta a un intervento chirurgico all’ospedale San Gerardo di Monza. Ne avrà per almeno venti giorni.
L’aggressione
Il 25enne era già stato arrestato per due episodi, per i quali il processo è ancora in corso: un’aggressione con l’acido il 21 novembre 2023, quando l’indagato avrebbe aspettato la ex davanti al suo posto di lavoro a Erba colpendola con il liquido, e un’aggressione davanti alla caserma dei carabinieri di Erba nell’agosto 2023. Said Cherrah e la sua ex fidanzata si erano conosciuti attraverso una chat su internet, un paio d’anni prima di questi episodi. Nel 2022 lei aveva deciso di troncare la relazione, ma lui, secondo l’accusa, ha continuato a perseguitarla.
Ieri l’aggressione è avvenuta verso le 13.30, a Giussano. La donna lavora in zona: Said Cherrah lo sapeva. Invece di andare in ospedale per sottoporsi alla visita medica, si è diretto verso la Brianza.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Seregno, il 25enne ha atteso l’ex fidanzata nel parcheggio del centro commerciale. Non è chiaro se i due avessero un appuntamento. Fatto sta che l’indagato l’ha aggredita con un grosso coltello, colpendola alla schiena. Diverse persone si sono avvicinate per bloccare l’aggressione. Il 25enne a quel punto è risalito sulla sua auto ed è scappato. L’allarme è scattato con le telefonate al 112 e, sul posto, sono arrivati i carabinieri. La donna prima di salire sull’ambulanza ha indicato il nome del suo aggressore. Durante la fuga Said ha chiamato al telefono il suo avvocato, Roberto Grittini, e poi i carabinieri. «L’ho accoltellata, l’ho uccisa – ha detto con un filo di voce –, sto scappando».
I carabinieri di Monza hanno avvisato i colleghi della compagnia di Stradella che hanno eseguito posti di blocco nelle strade che portano a Broni. Verso le tre i militari hanno visto la Opel Zafira grigia uscire dal ponte della Becca. L’hanno seguita e bloccata in pochi minuti. Said Cherrah non ha opposto resistenza: è stato accompagnato in caserma e arrestato.
Il legale: «Mi ha detto che lei aveva l’arma»
«Mi ha chiamato verso l’una e mezza per dirmi quello che aveva fatto: l’ho rimproverato e gli ho consigliato di andare in caserma, mi ha detto che il coltello lo aveva lei e che anche lui era ferito. È un amore tossico, patologico, cosa sia accaduto lo stabiliranno i rilievi e le indagini». La dinamica del ferimento è ancora al vaglio dei carabinieri, ma l’avvocato Roberto Grittini ha raccolto questa versione dal suo assistito, che lo ha chiamato al telefono subito dopo l’aggressione, mentre era in fuga, non si sa con qualche destinazione. «Mi ha detto che si erano dati appuntamento e che era da un bel po’ che erano in auto insieme nel parcheggio, vedersi così è da pazzi – dice ancora il legale, che seguiva Said Cherrah anche nel processo per stalking e lesioni ancora in corso a Como –. So che aveva un permesso perché doveva fare una visita medica. Conforta sapere che lei non sia in pericolo di vita». Il 25enne, che ora è in carcere a Torre del Gallo con l’accusa di tentato omicidio, era agli arresti domiciliari ma non aveva il braccialetto elettronico, mentre gli era stato prescritto il divieto di avvicinarsi alla giovane donna.
«Il 9 gennaio è in programma la discussione del processo – spiega l’avvocata della vittima, Daniela Danieli –. So che lui aveva dei permessi per alcune visite mediche. Non mi aspettavo che accadesse quello che è successo».
Il 21 novembre dell’anno scorso era stato arrestato per l’aggressione con l’acido a Erba, ma prima di questo episodio era già stato sottoposto all’obbligo di dimora a Broni e a un divieto di avvicinamento alla vittima. —