Gli investimenti per la tecnologia ospedaliera si abbinano all’acquisto di farmaci innovativi.
Dagli antitumorali a base di anticorpi monoclonali ai nuovi trattamenti per le forme di diabete più gravi, passando per le terapie contro Parkinson, l’Hiv e le malattie rare.
Nel corso dell’ultimo anno, l’azienda sanitaria trevigiana ha investito oltre otto milioni di euro per l’acquisizione di medicinali di ultima generazione che sono in grado di dare migliori prospettive e qualità di vita ai pazienti.
«Abbiamo speso una cifra importante e questo testimonia l’attenzione dei nostri medici all’innovazione e alle nuove armi terapeutiche che la ricerca scientifica ci mette a disposizione, con sempre nuovi brevetti, per mutare il contesto patologico» commenta il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi.
L’aggiornamento è continuo, così come le risorse previste a bilancio per acquistare i trattamenti più moderni che il mercato mette a disposizione.
«In particolare» aggiunge il direttore generale Benazzi «abbiamo affrontato l’acquisto di farmaci innovativi sia per i tumori solidi, quali fegato, pancreas e polmone; ma anche per i tumori liquidi che colpiscono il sangue, e dunque le leucemie e linfomi».
I risultati sono incoraggianti, tanto che l’azienda ospedaliera trevigiana rinnoverà le risorse anche per l’anno che a venire.
«Abbiamo avuto risultati straordinari grazie a questi medicinali che utilizzano gli anticorpi monoclonali per incidere positivamente sulla prognosi dei nostri pazienti» prosegue il manager della sanità trevigiana riguardo il tema.
Tra gli ultimi acquisti in ordine di tempo: il medicinale Gamten a base di immunoglobulina umana che viene impiegato per le sindromi che provocano un deficit del sistema immunitario, come quella provocata dalla dermatomiosite che causa dolorose lesioni della cute e infiammazioni muscolari.
Il lotto, richiesto dal reparto di medicina del Ca’ Foncello (che è anche centro regionale per le malattie rare); prevede un esborso di oltre 100 mila euro per garantire le forniture nei prossimi dodici mesi.
Altri 250 mila euro sono stati stanziati dall’Ulss di Marca per antibiotici e una serie di terapie per i disturbi della tiroide.
Nel dettaglio, per comperare il farmaco Penstapho per le farmacie ospedaliere dei distretti di Asolo e Pieve di Soligo, nonché il farmaco Yorvipath che consiste in una soluzione iniettabile con una penna-ago per la terapia sostitutiva dell'ormone paratiroideo a beneficio dei pazienti con questa disfunzione che genera debolezza, perdita di appetito e stati confusionali.
Il massiccio investimento in farmaci va a braccetto con la nascita dei dipartimenti oncologico, radiologico e interventistico, attivati all’interno della Cittadella della salute, per accogliere i pazienti con neoplasie più serie e uniformare i protocolli di presa in carico e follow up per chi riceve una diagnosi di cancro dell’apparato digerente o del torace.
«Forti dell’esperienza maturata in questi due ambiti abbiamo deciso di istituire il nuovo dipartimento oncologico, attraverso il quale, tutti i tumori di pancreas, fegato, stomaco, esofago e polmone verranno operati all’ospedale di Treviso» dice Benazzi.
Il riferimento è alla Chirurgia 2, diretta dal professor Giacomo Zanus, e al primario dell’unità operativa complessa di oncologia medica Adolfo Favaretto, iper-specializzato nella chirurgia di tumori e metastasi del polmone.
L’assetto richiamerà nel capoluogo oltre duemila pazienti all’anno, colpiti da forme di tumore dell’apparato digerente o quello respiratorio, ad eccezione del tumore del colon che continuerà ad essere operato anche negli altri ospedali della Marca.