Il giovane architetto Ercole Balossi sale i gradini del Palazzo Mezzabarba, sono i primi giorni di marzo del 1875.
Da poche settimane il Comune di Pavia ha lasciato gli spazi, un po’ angusti, del Broletto, in piazza Grande, per trasferirsi nel palazzo nobiliare in stile barocchetto lombardo acquisito appena tre anni prima (i lavori pubblici all’epoca duravano un po’ meno di oggi).
Balossi ha poco più di trent’anni, ma è già un nome nel mondo dell’architettura. Ha progettato vari palazzi importanti a Milano e in Brianza ed è uno degli architetti dell’albergo più sontuoso realizzato sul lago di Como, il Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, meta turistica esclusiva delle élite industriali e nobiliari tedesche e russe.
Ad accogliere l’architetto Balossi al Mezzabarba è il prosindaco Achille Bozzi. Ma da lì a poco a capo di palazzo Mezzabarba, come sindaco, sarà proprio Giuseppe Bernardo Arnaboldi Gazzaniga che si trova nelle scomode vesti di proprietario dell’area dove sorgerà la galleria - sullo stile di quelle di Milano, Napoli e Parigi - e di primo cittadino della città. Per questo fatto nel dibattito cittadino - in particolare sulle colonne della Provincia pavese - si sollevano vibrate critiche per il conflitto di interesse.
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Nel 1882 si inaugura il Salone Mercato (così la denominazione originaria) dedicato - appunto - al sindaco-immobiliarista e ora pure senatore - Arnaboldi.
Da salotto buono della città a luogo un po’ abbandonato e maltrattato, ora lo si vuole riportare agli antichi fasti. La Camera di Commercio (proprietaria di una vasta porzione del palazzo) ha deciso nel 2019 di recuperare la zona che fino agli anni ’80 e ’90 era occupata dalla Borsa Merci.
I lavori sono terminati. «Al piano terreno ci sarà un bistrot che proporrà prodotti tipici e vini della Provincia di Pavia - spiega il vicepresidente camerale Giovanni Merlino - e a quelli superiori la sede di Pavia Sviluppo, spazi per coworking e sale riunioni».
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Il piano terreno - a parte un info point, che bizzarramente sorgerebbe a cento metri da quello appena inaugurato in piazza Vittoria - dovrebbe esserci anche una bottega di prodotti della provincia: dal riso, al vino, a prodotti del territorio (asparagi, cipolle, zucche, formaggi e salumi).
I piani superiori sono in via di ultimazione. «Abbiamo progettato spazi, per scelta di colori e materiali, che pensiamo possano piacere ai giovani», spiega il direttore artistico, l’architetto Carlo Golgi.
Ai piani superiori c’è uno spazio per coworking e sale riunioni
Per una settimana (ore 10-19) nello spazio che ospiterà il bistrot c’è una mostra con pannelli e un gioco interattivo che consente di realizzare dei selfie d’epoca, ambientando lo scatto nel contesto ottocentesco della Cupola.
La mostra “Cupola Arnaboldi: immagini, progetti e racconti”, è un omaggio alle origini, alla storia e al valore sociale di uno dei simboli architettonici della città. E’ stato realizzato Progetti Società Cooperativa, la Cooperativa Studio Geco. Il progetto grafico è dello studio Logos Media di Garlasco.