Passa anche dall’8 per mille l’impegno del governo nella lotta alla dipendenza dalla droga e alle altre dipendenze patologiche. A questo scopo, infatti, sarà destinata la quota devoluta dai contribuenti alla diretta gestione dello Stato, così come deliberato dal Consiglio dei ministri di oggi, su proposta del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La misura fa seguito al decreto legge varato in questa direzione nell’agosto del 2023.
Il Cdm “ha deliberato l’assegnazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale per l’anno 2023, riferita alle scelte non espresse dai contribuenti, ai fini del finanziamento di progetti/interventi volti alla prevenzione ed al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. La delibera è stata effettuata ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a) del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito con modificazioni dalla legge 9 ottobre 2023, n. 137″, si legge nella nota di Palazzo Chigi diramata al termine del Cdm.
Il decreto richiamato nel comunicato “prevede che, a decorrere dalla quota di ripartizione relativa all’anno 2023, quella riferita alle scelte non espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi deve essere prioritariamente destinata al finanziamento di interventi straordinari relativi al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. Tale quota risulta pari euro 63.673.631,43. All’esito dell’istruttoria, svolta dalla Commissione tecnica valutativa e di monitoraggio della relativa categoria, in merito alle domande di contributo per l’annualità 2023, risultano idonei al finanziamento 33 progetti, per un importo complessivo pari ad euro 10.396.662,14 e quindi, dalla suindicata ripartizione residua un importo di euro 53.276.969,29”.
“In considerazione dell’urgente necessità – si legge ancora nel comunicato della presidenza del Consiglio – di mettere a punto interventi di prevenzione strutturata e precoce, soprattutto verso le fasce giovanili, e di affrontare concretamente le difficoltà connesse all’inserimento dei soggetti fragili nelle comunità terapeutiche, come segnalato dal Dipartimento per le politiche antidroga, e dell’impatto sociale e sanitario delle dipendenze patologiche, che ha notevoli ripercussioni sul benessere individuale e delle famiglie, oltreché sull’ordine pubblico, sulla spesa sanitaria e sociale, il Consiglio dei ministri ritiene opportuno impiegare tutte le risorse disponibili per il finanziamento di progetti”.
La decisione del Cdm di assegnare la quota di 8 per mille non destinato a progetti di lotta alla droga è arrivata nel giorno in cui la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato il proprio report dal quale emerge che “quasi 960mila ragazzi, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta”. “I dati contenuti nell’ultima relazione al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga – si legge nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva – confermano la crescita del consumo di sostanze psicoattive nel 2023 tra i giovani tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: quasi 960mila ragazzi, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno”.
La cannabis rimane la sostanza più usata dai giovani. Insieme all’aumento dei consumi, si osserva anche quello del coinvolgimento dei minorenni nell’ambito della produzione, del traffico e della detenzione illecita di sostanze stupefacenti: il numero di minorenni denunciati per reati droga correlati ha registrato un aumento del 10%, rispetto al 2022. Preoccupante risulta inoltre l’andamento del consumo di alcol: nel 2023, il 3,4% degli studenti ha fatto binge drinking, consumando 5 o più bevande alcoliche consecutivamente o fuori pasto; mentre il 13,1% ha dichiarato un consumo occasionale.
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