E ora che Carlos Tavares si è dimesso da Ceo di Stellantis che succede? Cosa può e deve fare il governo? Cosa bisogna aspettarsi per l’automotive in Italia? Lo abbiamo chiesto a tre esponenti del centrodestra: il senatore di FdI e presidente della Commissione Industria, Luca De Carlo; il senatore leghista Gianluca Cantalamessa; il vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulé di Forza Italia. Tutti, pur con diverse sfumature, concordano sul fatto che per l’azienda in Italia ci può essere un nuovo inizio, a patto che si assuma le proprie responsabilità. A partire dal fatto che Elkann si presenti in audizione in Parlamento.
De Carlo ha ricordato che “il governo è già intervenuto, sia facendosi portatore in Europa della revisione dell’Euro 7, richiesta da Tavares, sia con un piano di incentivi che ha sfiorato il miliardo, di cui Stellantis non è riuscita ad approfittare perché impreparata”. “Tavares aveva promesso di continuare a produrre un milione di auto in Italia, sapeva che non ce l’avrebbe fatta, ma nonostante questo è andato avanti con la sua politica del ‘tutto elettrico’ che ha drammaticamente dimostrato di essere fallimentare”. Per l’esponente di FdI, quindi, “il governo può intervenire – e il presidente Meloni l’ha detto chiaramente – per tutelare non solo la produzione in Italia ma soprattutto i dipendenti lavoratori”, ma “lo potrà fare a fronte di un piano industriale serio e chiaro, che dovrà essere presentato da Elkann nell’audizione in Parlamento che noi gli abbiamo richiesto”.
“Abbiamo già chiesto l’audizione di Elkann, sia alla Camera che al Senato, ma l’invito è stato declinato. Io credo sia importante che Elkann incontri il Parlamento nella Commissione competente alle due Camere, poiché ora potrebbe aprirsi una nuova fase”, ha detto Cantalamessa, per il quale “Tavares lascia due primati: il primo è che lui è il top manager nel settore delle automotive più pagato di sempre, mentre il secondo è quello di aver unito tutti i gruppi parlamentari, sia alla Camera che al Senato, contro di lui nella gestione di Stellantis: una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i lavoratori italiani”.
In merito al futuro dell’automotive, Mulè ha sottolineato che il ruolo del governo è dare “una prospettiva di politica industriale per fare in modo che Stellantis ripari ai disastri che ha seminato negli ultimi anni”. Per il deputato di Forza Italia “politica industriale vuol dire sedersi a un tavolo con l’azienda e tracciare una rotta, prendendo come stella polare i posti di lavoro e la capacità di ripensare alcuni di questi posti di lavoro alla luce delle nuove tecnologie”. Stellantis, ha aggiunto Mulé, deve “accompagnare un processo di transizione e di evoluzione dell’automotive, che trovi nell’azienda non un soggetto che allunga soltanto la mano per chiedere incentivi e sovvenzioni, ma che fa l’imprenditore”. “Ci dev’essere una collaborazione con Stellantis: quella che il Parlamento ha cercato e non ha trovato, basti pensare a quello che ha detto Tavares alla Camera”, ha concluso.
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