Non per colpa di TeleMeloni ma per denaro: Bruno Vespa punge per l’ennesima volta Fabio Fazio e Bianca Berlinguer che hanno lasciato viale Mazzini per altri lidi televisivi. “Chi è andato via non lo ha fatto per un clima ostile che si è creato negli ultimi due anni?”, gli chiede il moderatore in occasione della presentazione dell’ultimo libro del conduttore di Porta a Porta.
”Non mi pare proprio”, risponde secco Vespa. “Fabio Fazio e Bianca Berlinguer sono andati in tv rivali a guadagnare di più, e ricordo che il programma di Fazio, lo dicono i documenti, costava più di quanto rendesse alla tv pubblica. Lucia Annunziata ha scelto di candidarsi con il Pd alle europee. Martiri in giro non ne vedo. Vedo Ranucci, Damilano, Zanchini, Costamagna, Gomez e altri nomi sicuramente non organici a questa maggioranza”.
Discutendo del suo nuovo libro “Hitler e Mussolini” (Rai Libri-Mondadori), Bruno Vespa commenta anche l’Aventino del ventennio fascista e quello di oggi, ”per fortuna per questioni non di vita e di morte, bensì per la presidenza della Rai. L’ho detto anche a Elly Schlein, la scelta di bloccare la nomina non la condivido, anche se ovviamente il Pd segue la sua strategia. Ma se la situazione è bloccata è perché un presidente di garanzia non può esistere, visto che trasformerebbe la maggioranza di governo in minoranza nel cda Rai, cosa alquanto curiosa”.
E l’Unione Europea, che con lo European Media Freedom Act chiede al governo italiano di rendere la Rai libera dal condizionamento politico? ”Lo spiego nel libro: anche alla Bbc, ancor più in altre tv pubbliche come quelle spagnole e francesi, la maggioranza di governo ha voce in capitolo sui vertici. È sempre stato così. Se l’editore è politico, il manager sarà sempre gradito alla politica. Poi la differenza è tra chi si sdraia e chi cerca di restare dignitosamente in piedi. Ho servito sotto 26 capi azienda, sui 29 che si sono alternati nella guida della Rai. 62 anni, di cui 56 in televisione. Dunque ne ho viste di tutti i colori. Posso dire che se adesso in Rai si facesse quello che si fece per evitare che Berlusconi tornasse al potere nel 2001, con Biagi, Benigni, Luttazzi, Santoro, altro che TeleMeloni: ci sarebbe la lotta armata nelle strade”.
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