Il primo responso dalle urne per il rinnovo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Padova premia la lista In Ordine, vincitrice tra i dentisti.
Il più votato è stato Marco De Berardinis con 189 preferenze su 352 votanti; 22 schede nulle, 5 bianche, 67 con voto di preferenza e 258 con voto di lista (156 a In Ordine, 69 per Arte Medica e 33 per Sos Ordine).
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Tutti i cinque rappresentanti della lista comporranno la nuova commissione Albo Ondontoiatri; De Berardinis e Francesco Scarparo – i più votati – entrano di diritto neo nuovo consiglio direttivo dell’Ordine. «Sono davvero contento per la straordinaria partecipazione dei colleghi e per il clima sereno con cui si sono svolte le elezioni. In un epoca in cui l’esercizio del voto è disatteso, i medici esprimono un bellissimo esempio partecipativo» sostiene De Berardinis «sono ovviamente contento per il risultato che è il frutto di un lavoro di gruppo svolto in questi anni per la professione e per tutelare la salute e i cittadini». Scarparo ha ottenuto 185 preferenze; a seguire Chiara Scibetta, Mauro Grigoletto e Andrea Tosato.
La lista è collegata a quella, omonima, che per l’Ordine dei Medici ha candidato presidente il radiologo Filippo Crimì.
Intanto è iniziato anche lo spoglio per il consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici che a sua volta esprimerà il presidente per il quadriennio 2025-28. A caratterizzare quella che è stata definita l’affluenza più alta di sempre, con 2.219 medici votanti, tuttavia sono state – oltre alla partecipazione – anche le lunghe code ai seggi e le multe alle auto parcheggiate in sosta vietata sulla pista ciclabile nella centralissima via San Prosdocimo, per cui i presenti riferiscono anche casi di rimozione.
«Come lista Ritorno alla Professione voglio chiedere scusa ai colleghi per il disagio e le difficoltà incontrate per venire a votare» dice Romualdo Zoccali «ovviamente questo non è dipeso da noi ma dall’affluenza e da un’organizzazione eccessivamente rigida per cui non è stato permesso di velocizzare il sistema di voto. Quel che è certo è che non si può stare in coda per più di un’ora per esprimere la propria preferenza».
Zoccali sollecita quindi l’introduzione del voto online: «A fronte di un bisogno di rinnovamento, più che delle persone, dell’impostazione e delle finalizzazioni» prosegue «si è dovuto fare i conti con una sede difficile da raggiungere anche con i mezzi pubblici e con le multe dei vigili chiamati dai residenti».
Punta il dito sulle «code insopportabili» e la necessità di cambiare sistema elettorale anche Giampiero Avruscio, candidato nella lista Sos Ordine: «Certo l’affluenza è stata significativa ma stiamo parlando di meno del 25% degli aventi diritto. In alcuni momenti si sono registrate attese che sono arrivate a 2 ore, con procedure lentissime al punto che c’è anche chi ha rinunciato. È vergognoso e lesivo della dignità delle persone» dice «non è possibile che a livello nazionale non si pensi di cambiare modalità di voto puntando su quello informatico o predisponendo un maggior numero di location in cui esprimere il voto. Con sedi uniche e centrali come quella padovana si finisce per disincentivare il voto complessivo favorendo le categorie sindacalizzate che sono più propense a organizzarsi».
Resta comunque un aumento della partecipazione al voto che, conclude Avruscio, questa volta fa ben sperare: «Crediamo che questa volta uscirà dalle urne un voto molto più democratico rispetto al passato» conclude Avruscio «chi sarà eletto sarà espressione di un consenso molto più forte».