Il 1° dicembre, la Casa del Cinema di Roma ha ospitato la cerimonia di premiazione della nona edizione del Festival Uno Sguardo Raro – RDIFF, un evento cinematografico unico al mondo dedicato alle malattie rare, alla diversità, alla fragilità, all’integrazione e del quale siamo partner.
Nel corso degli anni, Uno Sguardo Raro – RDIFF ha dimostrato una straordinaria abilità nel trattare tematiche complesse attraverso una narrazione profonda e coinvolgente, fungendo da ponte culturale che rompe barriere e sfida stereotipi. Grazie al linguaggio del cinema, il festival ha dato voce a chi vive ogni giorno con le fragilità legate a malattie rare e disabilità, contribuendo così a sensibilizzare il pubblico e a promuovere una maggiore inclusione.
Questa nona edizione ha presentato 25 opere provenienti da sette paesi (Spagna, Francia, USA, Messico, Brasile, Regno Unito, India, Belgio e Italia), trattando temi attuali come l’inclusione, l’amore, la vita dei siblings e il ruolo dei caregivers.
Inaugurata a Parigi il 22 novembre, con 2 eventi, ha continuato il suo percorso a Roma nella Biblioteca Guglielmo Marconi prima e al Cinema Alfellini Circuito Madison di Grottaferrata poi. Come nelle edizioni precedenti, ha coinvolto i ragazzi dell’IISS Cine-Tv Roberto Rossellini e infine la Casa del Cinema.
La serata, condotta da Claudia Crisafio (cofondatrice insieme a Serena Bartezzati del festival) e arricchita dalla partecipazione di giovani attori della scuola Fabbrica Artistica, ha visto la consegna di oltre 15 premi, coinvolgendo un pubblico appassionato.
Tra i vincitori, Eleonora Cadeddu ha ricevuto il premio come Miglior Attrice per la sua interpretazione nel cortometraggio “Il colloquio”, dedicato alla consapevolezza e alla fiducia nel futuro per coloro che convivono con l’angioedema ereditario. Questo cortometraggio ha inoltre vinto il premio per la Miglior Regia, assegnato a Federico Caponera e Giovanni Boscolo Marchi. Rolando Ravello, invece, ha ottenuto il titolo di Miglior Attore per la sua intensa performance in “Red Ropes”, che racconta il legame profondo tra due protagonisti di fronte a una malattia terminale.
Il premio Heyoka è andato al corto “In the Sea“, che affronta il tema della diversità concentrandosi prima sulla persona e poi sulla disabilità. L’attraversata a nuoto in Brasile di una baia, viene raccontata dalla voce dello stesso nuotatore e ripresa da una telecamera a filo d’acqua. Nel tempo impiegato ad attraversare la baia in acqua il nuotatore/narratore racconta della difficoltà di un simile gesto accomunandolo alla vita. Ma la scena finale sarà quella che illuminerà lo spettatore quando il nuotatore/narratore giunto a riva viene “ripreso per intero” dalla telecamera: è lì che il gesto dell’attraversata a nuoto assume un valore diverso perché il nostro, ormai amico nuotatore, è amputato ad una gamba. Perché la scena finale assume un valore diverso? Perché la disabilità non ha cambiato nel nuotatore la voglia di affrontare sfide e in noi non ha suscitato disagio o sentimenti pietistici. Tutto il tempo del video abbiamo visto una persona impegnata in una sfida e alla fine sempre una persona che era riuscita nel suo intento. La sua disabilità non ha né tolto né aggiunto qualcosa alla narrazione.
Il premio Heyoka è stato ritirato da una splendida Nabila Trindade Machado Nascimento, interprete della colonna sonora nel finale del video.
Il premio per il Miglior Cortometraggio Italiano è andato a “Diretta” di Paolo Borraccetti, per la delicatezza con cui affronta il tema delle cure palliative pediatriche, mentre “Son of Happiness” ha conquistato il premio per il Miglior Cortometraggio Internazionale, grazie alla sua elevata profondità narrativa e impatto emotivo. Questo corto ha ricevuto anche il riconoscimento per la Miglior Fotografia.
Il premio per il Miglior Videoclip è stato attribuito a “A Piece of You” di Stefania Tobaldini, un progetto nato dal brano del rapper Blind, volto a sensibilizzare riguardo la malattia di Anderson-Fabry.
Il Premio USR In School è stato assegnato ex aequo a “Silvia & Manuel” di Viviana Falco e “Grande Edo” di Sebastiano Colla, entrambi capaci di esplorare con sensibilità il valore della diversità e la forza delle relazioni umane, trasmettendo un messaggio di ispirazione.
Nel corso della serata sono stati conferiti anche riconoscimenti speciali, come la Menzione IFO a “Maurya’s Rare Odyssey”, che narra la storia di un bambino con Paraplegia Spastica Ereditaria e il suo viaggio diagnostico, e il Premio Speciale USR-ASSOCIAZIONI UNIAMO a “Side by Side”, che racconta le storie di chi vive le Immunodeficienze Primarie.
Altri premi speciali sono stati conferiti a progetti come “The Beauty Within Us All”, un’opera che celebra la generosità umana. “La comunicazione digitale come strumento di cura” ha ricevuto il Premio Speciale USR-PA SOCIAL per il suo approccio innovativo alla musicoterapia nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale.
Siamo convinti che questo festival, oltre ad essere un’importante piattaforma per dare visibilità a storie che meritano di essere raccontate e per promuovere la sensibilizzazione su temi di rilevanza sociale, contribuisca a quella rivoluzione gentile che in molti stiamo mettendo in atto. Una rivoluzione gentile atta a cambiare la percezione che la nostra società ha nei confronti delle persone con disabilità.
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