Un nuovo inizio suggellato da un simbolo rinnovato per Noi moderati, riuniti a Roma nell’Assemblea nazionale che si concluderà domani con gli interventi della premier Meloni (da remoto) di Tajani e Salvini. Un cerchio bianco con la scritta in blu ‘Noi moderati’ sovrastata da quella dello stesso colore ‘Popolari per l’Europa’ con un ponte tricolore. È il nuovo logo presentato dal presidente Maurizio Lupi che spiega il richiamo all’Italia popolare ed europeista, in attesa della formalizzale adesione al Ppe che avverrà a gennaio, e un ponte “che è per noi l’Italia. Abbiamo costruito con fatica una nostra casa – ha detto Lupi – ma questo partito si deve aprire. Il primo segnale per aprirsi è rinnovarsi, perché le case hanno delle fondamenta solide ma poi possono costruire il primo piano, il secondo, il terzo”.
Nell’intervento del leader c’è tutto l’orgoglio centrista per essere una forza insostituibile negli equilibri e nei programmi del centrodestra. “Senza i moderati il centrodestra non ha una cultura di governo che gli permetta di guardare al futuro. Giorgia Meloni lo ha compreso da presidente del Consiglio e da leader della coalizione, noi insieme al Ppe e a Forza Italia rappresentiamo questa forza importante”.
Ignazio La Russa, ospite della convention, plaude al nuovo corso di Noi moderati citando la lezione di Pinuccio Tatatella che in tempi ‘non sospetti’ parlava di centro come un soggetto insostituibile che deve fare una scelta di campo. “Lo definiva una zattera grande in mezzo ad un fiume: la riva destra e la riva sinistra. Se la zattera sta in mezzo e non trova un punto di attracco non ha una sua fisionomia. In un sistema bipolare – dice dal palco il presidente del Senato – la zattera del centro deve ormeggiarsi o a destra o a sinistra, deve fare una scelta. Mi sembra che la scelta di Noi moderati sia la prosecuzione politica del pensiero di De Gasperi, delle encicliche, del pensiero liberale ma anche della visione che del centro aveva Pinuccio Tatarella, mettetelo tra i vostri soci fondatori, non vi troverete male”. La Russa si è detto certo che con queste premesse il partito di Lupi può dare al centrodestra “non più una gambetta che fa traballare il tavolo, ma una quarta gamba solida, concreta, forte e vincente”.
Tra i più entusiasti della svolta c’è Mara Carfagna, madrina dell’associazione Centro popolare costituita con Mariastella Gelmini e Giusy Versace. “Maurizio Lupi ha avuto la determinazione e l’intelligenza politica di costruire e di difendere una nuova casa per i moderati italiani. Di aprirla a nuove energie, che altrimenti sarebbero andate disperse. Abbiamo raccolto con entusiasmo e convinzione il suo appello a unire le forze, per un nuovo inizio. L’Italia sta acquisendo sempre maggiore credibilità anche a livello internazionale – sottolinea Carfagna – serve unità e i moderati possono svolgere quel ruolo di stabilizzatori di cui c’è bisogno”.
All’assemblea nazionale partecipa anche la Dc. “Siamo impegnati – dice il segretario Totò Cuffaro – nella costruzione di un partito di centro che promuova politiche equilibrate e pragmatiche dentro lo spazio del Ppe. Con Noi Moderati abbiamo già costituito una federazione. Rimaniamo aperti ad altre possibili forze”. Anche Gianfranco Rotondi, presidente della Dc, commenta il nuovo corso di Lupi, alleato con FdI, Forza Italia e Lega. “Maurizio Lupi é bravo e l’ho sempre stimato. Gli faccio i migliori auguri per il suo nuovo progetto politico – dice aggiungendo una nota di sottile polemica – e mi dispiace che lo abbia preferito al cantiere che ci vede impegnati per la rifondazione della Dc”.
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