Uno su due differenzia abbastanza, cioè almeno l’80 per cento. Uno su quattro fa ancora meglio, portando nei cassonetti dell’indifferenziato meno di 80 chili all’anno di rifiuto residuo, con un impatto minimo dunque sulla filiera dello smaltimento.
Ma la provincia fotografata dal report di Legambiente anche quest’anno presenta luci e ombre, comuni virtuosi e altri molto meno.
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Tra i migliori - quelli che differenziano tanto e producono poco indifferenziato - solo Campodoro (che avvia a smaltimento solo 62 chili di secco) si conferma nei top cinque rispetto all’anno scorso. Gli altri sono Santa Giustina in Colle, Vigodarzere, Cadoneghe e Loreggia. Nella top cinque dei ricicloni in senso stretto, cioè quelli che differenziano di più, ci sono invece Piombino Dese - primo con l’89,8% - Tombolo, Grantorto, Cadoneghe e San Pietro in Gu.
Ma i ricicloni in tutta la provincia sono ventisette: Piombino Dese, Tombolo, Grantorto, Cadoneghe, San Pietro in Gu, Torreglia, Campodoro, Santa Giustina in Colle, San Giorgio in Bosco, Cervarese Santa Croce, San Martino di Lupari, Teolo, Vigodarzere, Loreggia, Villanova di Camposampiero, Curtarolo, Piacenza d’Adige, Masi, Pontelongo, Barbona, Carceri, Gazzo, Rovolon, Candiana, Massanzago, Villa del Conte, Correzzola.
Tra i peggiori cinque per impatto dei rifiuti c’è sempre Padova, stavolta accompagnata da Sant’Urbano, Conselve, Camposampiero e Montagnana.
Il Comune capoluogo si distingue per una raccolta differenziata bassa, appena il 64,5% e per una produzione di indifferenziato molto alta, 233 chili pro capite all’anno.
La differenziata continua a crescere, ma a un passo più lento rispetto al passato: l’introduzione del sistema porta a porta all’Arcella, il quartiere più grande della città, ha fruttato un +7%, ma ora quel risultato è acquisito e la città dovrà estendere ancora il sistema se vorrà arrivare al livello dei comuni migliori.
In quanto al secco residuo, Padova paga pegno alle decine di migliaia di residenti-non residenti, cioè studenti e turisti, che producono rifiuti ma non figurano tra gli abitanti in regola. Tra i comuni turistici fa meglio Abano che differenzia il 77%, ma è la stessa cifra di un anno fa, segno che non c’è stato miglioramento.