“Un missile non viene fermato da un patto sulla carta, purtroppo non possiamo ancora attuare la ricostruzione pensata con Venezia e lo Iuav: il progetto è legato alla protezione dell’area Unesco, ma non vengono rispettati i patti internazionali. Ne riparlerò con il sindaco, non vediamo l’ora di poter fare qualcosa”.
Oleg Kiper è il governatore e capo dell’amministrazione militare della regione di Odessa, in Ucraina. Ieri il suo vice ha siglato un memorandum con la regione Veneto, oggi Kiper in prima persona vede il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro per rinsaldare il gemellaggio tra le due città nel 2022.
“Il 75 per cento del nostro paese è senza elettricità, è solo uno dei tanti ambiti che crea problemi, stiamo cercando di resistere”, sottolinea Kiper, “Un attacco balisitico su Odessa ha causato la morte di dieci persone e 53 feriti: Solamente uno dei tanti giorni della nostra quotidianità”.
Rispetto ai risultati delle elezioni americane che hanno visto la vittoria di Trump, Kiper è cauto: “Trovo ancora prematuro fare dichiarazioni a riguardo”, afferma, “se torniamo indietro nel tempo a inizio guerra, gli aiuti militari dati dagli Stati Uniti sono arrivati proprio sotto Trump. Sicuramente siamo stanchi, la popolazione non vede l’ora che finisca la guerra. Purtroppo, non vedo questi segnali”.
A livello nazionale, attraverso il “piano della vittoria” del presidente ucraino Volodymyr Zelensky condiviso con i paesi europei, l’Italia contribuirà a realizzare a Odessa un ospedale pediatrico.
“Abbiamo constatato che ci sono molti problemi legati ai bambini, sono sorte nuove malattie”, afferma Kiper, “speriamo che dall’anno prossimo parta la sua realizzazione: la salute dei bambini si sta degradando a causa di questa guerra. Perché la guerra non è normale: porta sempre morte e distruzione”.