Un’altra “faida rossa” alleggia sugli atenei italiani, dopo La Sapienza è il turno dell’università di Siena, con le sinistre studentesche in rotta tra di loro e i ragazzi di destra che rispondono ordinatamente alle facili accuse. Il rettore degli atenei senesi, Roberto di Pietra, ha dovuto sospendere le elezioni dopo le denunce di modalità irregolari nella raccolta dei voti: secondo quanto riportato da Open, sul social di Instagram della lista universitaria progressista Link che contesta “modalità coercitive di raccolta voti di Gioventù universitaria e Cravos”, ironia della sorte quest’ultima citata sarebbe di sinistra a propria volta. Il post continua «Fino a ieri presidiavano in modo squadrista mense, poli, aule studio e residenze», dicono gli studenti di link riferendosi agli altri ragazzi di destra e sinistra. Di certo in un clima simile non poteva mancare l’accusa dello “squadrismo che non c’è”.
La lista di sinistra Cravos, ha poi risposto alle ostilità della sua quasi omonima Link a livello politico ma sempre su Instagram «Rigettiamo con forza ogni voce diffamatoria nei nostri confronti messa in giro da un’associazione che strumentalizza tematiche delicatissime per il proprio tornaconto elettorale». Una critica apparentemente molto dura, che nelle righe successive non lascia scampo neanche al rettore, quest’ultimo reo di aver sospeso le elezioni «la gestione del Rettore e la mancata comunicazione con la comunità studentesca e con le liste candidate». Un clima per nulla disteso quello che respirano gli atenei italiani in questo momento, che nascono come luoghi di confronti e finiscono per diventare alla stregua di una “zona di guerra contesa”.
«All’esito degli approfondimenti in merito l’amministrazione si riserva di valutare l’annullamento delle stesse votazioni e l’eventuale segnalazione agli organi di ateneo circa eventuali responsabilità, anche disciplinari». Con queste parole il rettore dell’università di Siena, Roberto di Pietra, ha giustificato l’interruzione delle elezioni in una mail, dopo i reclami ricevuti sui fatti inerenti le votazioni. C’è inoltre la possibilità – secondo quanto riferito nell’annuncio istituzionale – che l’attività di suffragio venga completamente annullata.
I ragazzi di destra appartenenti alla lista di Gioventù universitaria sembrano uscire dalla polemica meglio di chiunque altro, condannando “ogni forma di sopruso adottato nei confronti degli studenti per estorcere il voto. Non sappiamo da chi siano arrivate queste denunce né quale sia l’entità dell’atto coercitivo – aggiungono gli studenti conservatori – ma prendiamo le distanze da chi ha violato la libertà fisica e di pensiero di studenti e studentesse. Siamo però in profondo disaccordo con l’avventatezza con cui il rettore ha preso questa scelta, non chiamando a colloquio le liste partecipanti alle elezioni“.
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