La Triestina volta davvero pagina, mette il passato in un cassetto e guarda avanti con unico obiettivo la salvezza, come ha sollecitato a fare il nuovo direttore tecnico Delli Carri.
Soprattutto per Alex Menta e Attilio Tesser le incomprensioni del divorzio sembrano lontane anni luce, come hanno spiegato nella conferenza stampa «Siamo in grande difficoltà e abbiamo fatto delle scelte – ha detto il dg Menta –. La situazione è cambiata, ci siamo chiariti. Poi lui è la persona che in questi anni di calcio ho visto creare meglio l’unione non solo nello spogliatoio, ma anche con la piazza».
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Anche Tesser archivia subito il divorzio di dieci mesi fa: «Se sono qui, evidentemente ci siamo chiariti e abbiamo trovato un accordo. Il passato è passato, ora c’è la volontà comune di proseguire assieme e fare il meglio possibile». Certo la missione è di quelle toste e il tecnico lo sa bene: «Io sono felice di essere ritornato e di dare un contributo per aiutare l’Unione con i miei collaboratori – afferma il mister –. Questo è il sentimento che mi ha fatto accettare questa sfida: la sfida di chi vuole bene a questi colori e vuole cercare con il massimo impegno di aiutare la Triestina. La situazione è difficile, ma se l’ho accettata è perché tutti noi ci crediamo. E la prima cosa che ho chiesto ai giocatori è di dare tutto al servizio della maglia».
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Già, i giocatori (a proposito, anche El Azrak e Kiyine sono reintegrati, come spieghiamo a parte). Tesser, nel descrivere la ricetta per risollevare la Triestina, comincia proprio da chi va in campo: «Ci sono tanti nuovi rispetto allo scorso anno, sono appena arrivato e serve un po’ di conoscenza. Ma il punto su cui mi baso sempre è il rapporto dentro lo spogliatoio, perché prima di andare in campo è da lì che nasce l’unità di intenti: i giocatori devono rinunciare al proprio io e mettere davanti il noi e la Triestina, la proprietà, i tifosi e la maglia. Se c’è serenità e unione in spogliatoio, poi si spinge tutti dalla stessa parte».
E Tesser vuole provare a migliorare la situazione da subito, anche se domenica si fa visita al Padova capolista: «Fra tre giorni si gioca già e non ho potuto certo fare una settimana tipo, ma non è una scusante, cercheremo il modo migliore per far da subito risultati. Nessun alibi, anche se giocheremo contro i primi della classe. Non bisogna partire a testa bassa, dobbiamo essere fiduciosi e pedalare forte. Partirò ovviamente da dove mi sento più sicuro, poi ci sarà un’evoluzione con una miglior conoscenza delle caratteristiche dei giocatori. Dal primo allenamento ho visto buona intensità. Il problema del gol? Il gol è costruito da una squadra, non solo dagli attaccanti. Bisogna riempire di più e meglio l’area di rigore, anche con i centrocampisti. E poi sfruttare meglio i calci piazzati».
Nessun problema da parte del mister a entrare in corsa e in una situazione di fondo classifica: «Questa è la terza volta che subentro, inoltre solo una volta a Terni l’ho fatto con la squadra in zona pericolosa. E arrivarono tredici risultati utili di fila, speriamo si possa ripetere. Ma lottare per promozione o salvezza non cambia, anzi stare in fondo comporta avere cattiveria e determinazione superiore perché non hai margini di errore. Non ho dubbi che i tifosi torneranno a darci una mano, ma starà a noi portarli subito dalla nostra parte, dando dimostrazione di professionalità. Il segnale che ci crediamo deve partire da noi». —
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