Dopo un paio di stagioni d’apprendimento, in cui ha fatto tanta esperienza raccogliendo numerosi piazzamenti in zona punti e come miglior risultato un ottimo 9° posto in slalom a Flachau lo scorso 16 gennaio, Lara Colturi è esplosa definitivamente nella giornata di sabato 23 novembre chiudendo in seconda posizione lo slalom speciale di Gurgl alle spalle di una certa Mikaela Shiffrin.
Un risultato strabiliante per la diciottenne italiana naturalizzata albanese, che ha conquistato così il primo podio della carriera in Coppa del Mondo dimostrando di poter recitare un ruolo da protagonista nel Circo Bianco già nel corso di questa stagione. Si tratta di uno scenario beffardo per la squadra azzurra di slalom, che fa ancora tanta fatica a vedere la luce in fondo al tunnel portando poche atlete in zona punti e osservando con il binocolo le posizioni di vertice.
Una stella emergente come Colturi avrebbe fatto comodo ovviamente al movimento tricolore, ma nel 2022 (prima di compiere 16 anni) venne fatta un’altra scelta in accordo con i genitori. Sua mamma, Daniela Ceccarelli (medaglia d’oro in superG alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002), spiegò i motivi di questa decisione ai microfoni di OA Sport.
“Le motivazioni sono tecniche, nel senso che potrà continuare il suo percorso di crescita sciistica con noi, che la seguiamo da quando ha iniziato. Potrà affrontare con massima serenità la prossima stagione, la prima nelle categorie FIS, dove si cambiano tipi di materiali e gare. Avrà la famiglia al proprio fianco, e farà parte di un bel gruppo di ragazzi della squadra albanese, che già conosce, perché vivono e sciano nella nostra zona, tra Sestriere e Bardonecchia. Inoltre avrà accesso a tutte le gare, che sceglieremo con lei, così come hanno accesso altre atlete di pari età di nazionali quali Austria, Norvegia, Croazia, ad esempio, senza alcune delle limitazioni che ci sono in altre nazionali”, spiegava l’ex sciatrice della Nazionale italiana.
“Le ragioni sono molteplici. Come accennato, ci sono diversi atleti dell’Albania nella nostra zona e sono stata contattata la stagione scorsa dalla Federazione per essere loro consulente tecnica. È una realtà giovane e molto motivata, che vuole crescere, e di recente mi hanno proposto di diventare Direttore Tecnico. Un ruolo molto stimolante per me e anche particolare per una donna, perché nello sci, e in generale nello sport, sono poche le donne che ricoprono questo tipo d’incarico. Non è stata comunque una decisione facile, perché amiamo l’Italia e non la vediamo come una scorciatoia, o una scelta contro qualcosa o qualcuno, né tantomeno abbiamo motivazioni economiche. Se pensassimo ai soldi, non avremmo scelto lo sci, e comunque in Italia avremmo avuto maggiori garanzie, da quel punto di vista. È stata piuttosto una scelta in funzione di un’opportunità che ci si è presentata dall’Albania, e non da altre Federazioni”, le parole di Ceccarelli.
Sull’impossibilità di replicare in Italia un modello che ha portato ad emergere fuoriclasse come Shiffrin e Vlhova: “Ci sono molti modi diversi per affermarsi ad alto livello. Ognuno ha il proprio percorso e la propria situazione. Anche in Italia ci sono state e ci sono campionesse fantastiche. Oggi ci sono Goggia, Brignone, Bassino e altre ottime sciatrici. Non ci focalizziamo in particolare sui modelli Shiffrin o Vlhova, che comunque consideriamo positivi, ma più semplicemente su Lara, che avrà un percorso adatto a lei e ai suoi bisogni, per divertirsi sugli sci e, perché no, per sciare al meglio”.