Nelle ultime ore, si è parlato di una possibile piattaforma di comunicazione crittografata made in Italy da mettere a disposizione delle figure istituzionali italiane, per evitare altri casi di dossieraggio o di fuga delle informazioni. Si è parlato di un coinvolgimento diretto dei tavoli della presidenza del Consiglio. Nella giornata di oggi, il sottosegretario con delega all’Innovazione Alessio Butti ha fatto delle precisazioni importanti.
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«Non c’è molto da dire – dice a Giornalettismo -, se non rispetto al fatto che la sicurezza della comunicazione è un tema che va affrontato e che deve essere trattato in maniera molto seria, non soltanto da un punto di vista tecnologico, ma anche da un punto di vista normativo: non c’è altra strada da questo punto di vista».
Il sottosegretario Alessio Butti è intervenuto come ospite presso il Talent Garden Ostiense dove Diego Ciulli (Head of Government Affairs and Public Policy di Google in Italia) e Giuseppe Mayer (CEO in Italia di Talent Garden) hanno presentato un corso per la formazione di professionisti in intelligenza artificiale che possano aiutare le start-up italiane a migliorare il proprio livello di innovazione.
«Sicuramente realtà dinamiche come le start-up italiane e tutti gli altri attori che si occupano di questi temi saranno coinvolti nella definizione di eventuali piattaforme made in Italy di scambio di informazioni crittografate, ma il percorso è molto lungo – ha proseguito -. Non si tratta, per essere chiari, di tutelare semplicemente le comunicazioni di alte cariche dello Stato o di responsabili istituzionali, ma di definire un percorso chiaro che prenda in considerazione eventuali responsabilità delle singole persone che comunicano, delle piattaforme tecnologiche che utilizzano e delle normative che disciplinano questo processo».
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