Dopo circa un mese di trattative anche in Brandeburgo il più giovane partito tedesco – il BSW di Sarha Wagenknecht guidato da Robert Crumbach – si unisce al più vecchio, la SPD di Dietmar Woidke, per formare un governo. Tre dicasteri: finanze, affari sociali e sanità ed infrastrutture vanno al BSW. I due partiti dovranno approvare l’accordo nella prima settimana di dicembre e Dietmar Woidke potrà quindi essere rinominato governatore l’11 del mese. Punti cardine della nuova coalizione sono abbattimento della burocrazia e maggiore digitalizzazione. L’accordo prevede anche la continuazione degli sgravi ai genitori meno abbienti delle spese per l’asilo e (come già in Turingia) che nelle scuole debba essere insegnato a leggere, scrivere e far di conto senza ausili elettronici.
I due partiti sono anche contrari ad un aumento del canone radiotelevisivo pubblico. L’aumento di 58 cent al mese (da 18,36 a 18,94 euro, un incremento di circa lo 0,8% annuo) secondo il suggerimento fatto a febbraio della Commissione finanziaria indipendente incaricata, doveva scattare dal primo gennaio e i Länder avrebbero dovuto farlo confluire in un contratto pubblico approvato dai rispettivi parlamenti. ZdF e ARD hanno già presentato ricorso alla Corte Costituzionale. I due neo-alleati si impegnano poi a prendere tutte le misure per ammortizzare ed impedire l’immigrazione irregolare ed allontanare gli irregolari.
Nel documento di governo i due partiti hanno convenuto di volersi impegnare sia a livello nazionale che in Ue per una soluzione diplomatica della guerra in Ucraina facendo anche riferimento agli effetti delle sanzioni. Per Sahra Wagenknecht, con la richiesta di “più diplomazia contro infinite consegne di armi e dispiegamento di missili a medio-raggio statunitensi” e con la richiesta di “sforzi diplomatici di pace” che “devono mirare anche a normalizzare le relazioni economiche con la Russia” BSW ha ottenuto risultati importanti. Su questi temi però in effetti il Land potrebbe intervenire solo col voto al Bundesrat.
Fa parte dell’intesa anche il mantenimento di tutte le sedi ospedaliere nel Land. Per favorire l’accordo con BSW, Dietmar Woidke aveva licenziato la ministra della sanità Ursula Nonnemacher (Verdi) appena prima del voto al Bundesrat con cui è passata la riforma nazionale di razionalizzazione degli ospedali del Ministro Karl Lauterbach (SPD). Questo aveva portato poi alle dimissioni anche del titolare del dicastero dell’ambiente Axel Vogel (Verdi) e la fine anticipata della coalizione coi Verdi e la CDU.
Quella tra SPD e BSW è l’unica maggioranza possibile in Brandeburgo senza la AfD. Dietmar Woidke aveva rischiato nel voto tutta la sua popolarità dicendo che se la SPD non avesse raggiunto abbastanza consensi si sarebbe dimesso. L’attuale accordo non è però esente da dissensi. Il ministro uscente dell’economia Jörg Steinbach (SPD) ha già dichiarato di non essere più a disposizione perché le posizioni di BSW contro la NATO, l’ostilità alle imprese statunitensi, al riarmo dell’Ucraina e la cancellazione delle sanzioni alla Russia per reimportarne gas e petrolio (import che pur drasticamente ridotto, nonostante le sanzioni, in realtà secondo la ARD è sempre in atto: il greggio dal Kazakhistan sarebbe in parte in effetti greggio russo da Novorossysk ed altro ne arriverebbe da lì via Trieste anche agli impianti di Burghausen in Baviera) non sono compatibili con le sue convinzioni. Dall’altra parte, in BSW, Sven Hornauf ha annunciato di non voler approvare l’accordo per l’assenza di una chiara presa di posizione contro lo stazionamento dei missili Arrow 3 a Fliegerhorst.
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