Il tennis in Italia non è più uno sport minore. Lo dicono i risultati, lo dicono gli ascolti, e lo dice inevitabilmente anche il Presidente della FITP Angelo Binaghi in un’intervista rilasciata questa mattina al Foglio.
Uno sfogo, ma anche un appello, che arriva dopo la stagione più rosea del tennis azzurro, culminata con la doppia vittoria in Coppa Davis e Billie Jean King Cup. A partire dall’anno prossimo e per quattro stagioni, proprio le due competizioni a squadre saranno trasmesse in esclusiva da SuperTennis, la televisione della Federazione. Un’esclusiva che Binaghi è però pronto a condividere con la Rai a determinate condizioni: “Il nostro scopo non è commerciale ma divulgativo ma chiediamo attenzione. Abbiamo il nostro canale e se la Rai non ci dà le giuste risposte offriremo il bel tennis sul nostro canale tematico… Più tennis sulla rete ammiraglia, Rai 1, e non su Rai 2. Chiedo solo pari opportunità con la Nazionale di calcio. Non posso più sopportare che il tennis venga considerato dalla Rai uno sport minore. Non lo è. Lo dimostrano gli ascolti“.
Un appello alla tv di Stato per contribuire al percorso di crescita del tennis italiano, cha passa anche inevitabilmente dalla copertura televisiva. “Abbiamo sempre offerto la nostra disponibilità. Siamo venuti incontro alle richieste e concordato perfino gli orari delle gare degli Internazionali di Roma […] Il nuovo Sinner deve vedere il tennis sulla tv pubblica e non su una pay tv. Il tennis è popolare come il calcio, la Rai lo comprenda. Il danno è per il Paese“
Tornando sulla questione della collocazione del tennis nei palinsesti della tv pubblica, Binaghi ha riferito di aver chiesto spiegazioni dopo che il 14 novembre il match tra Sinner e Medvedev delle Finals è stato trasmesso su Rai 2 e la contemporanea partita di Nations League fra Italia e Belgio sul primo canale: “Mi è stato risposto che ci sono valutazioni di marketing. Ovviamente ho ringraziato l’ad Rossi, ma io devo fare l’interesse del tennis, e gli sarei più grato quando la Rai ci darà la vetrina della nazionale di calcio, Rai 1. È una sfida per tutti“.
L’invettiva è continuata senza risparmiare nemmeno la politica e le normative: “Gli spagnoli hanno avuto la possibilità di vedere sulla loro tv pubblica la finale del Roland Garros, la finale tra lo spagnolo Alcaraz-Zverev. La nostra Paolini è arrivata in finale a Wimbledon ma gli italiani non hanno visto la partita in chiaro, sulla Rai”. Questo perché nell’elenco contenuto nella delibera 131/12/CONS dell’AGCOM, approvata nel marzo 2012, sono considerati eventi sportivi di interesse generale soltanto semifinali e finale delle nazionali italiane in Coppa Davis e Billie Jean King Cup, e quelle individuali dei nostri portacolori agli Internazionali di Roma. Una norma che il governo ha promesso di modificare secondo quanto riferito dal Presidente della FITP che ha concluso così la sua filippica: “Chiedo una finestra in chiaro, una vetrina vera, per le partite. Voglio che le finali dello Slam possano essere guardate dai ragazzi che amano il tennis”.