Un coro unanime di favorevoli a piazza Carducci, ma allo stesso tempo commercianti ed esercenti chiedono di essere tutelati e che si realizzino altre iniziative per fare arrivare persone in centro.
Rimane qualche perplessità su quando partiranno e quanto dureranno i lavori. «È da più di 35 anni che sento parlare di piazza Carducci. Fu fatta una riunione con degli architetti e c’era anche già anche il plastico del tunnel davanti alla stazione», ricorda Franco Zanardo, titolare di Da Ros & Pollesel, uno dei più storici studi fotografici del centro. Lui, maestro artigiano designato dalla Regione del Veneto, è tra i conoscitori della città, che in decenni ha immortalato con le sue reflex.
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«Va bene la piazza, ma serve una riunione in cui il Comune ci dica anche come verremo rimborsati. Non vogliamo si ripeta quando avvenuto per il ponte di San Martino. Ci ricordiamo come hanno trattato i commercianti lì». Il riferimento è ai lavori comunali che erano stati eseguiti per la manutenzione del ponte sul Monticano. La chiusura aveva causato inevitabili danni a negozi e bar in zona, che avevano provocato le proteste dei commercianti. Dopo un braccio di ferro con l’amministrazione, i risarcimenti erano arrivati un anno dopo il cantiere: un massimo di 1.500 per le attività che hanno dimostrato di avere un calo del 30% del fatturato.
Il timore degli esercenti è che il cantiere di piazza Carducci rischi di far crollare gli affari. «Una piazza pedonale manca a Conegliano», spiega Chengbin Huang, titolare del bar pasticceria Agli archi. «Già mancano i parcheggi – osserva –, e i parcheggi a pagamento rispetto ad altre città sono più cari. Prima di fare la piazza servono provvedimenti per incentivare le persone a venire in centro e trovare parcheggi».
Precedenti chiusure per lavori ed eventi non sono state digerite: «Lo scorso anno, quando sono stati fatti dei lavori per le casette natalizie e la strada è stata chiusa, tutti abbiamo notato un calo – aggiunge l’esercente –. Senza avere possibilità di parcheggio, magari chi si vuole fermare per poco, sia per prendere un caffè o un giornale, se non trovano posto vanno altrove. I primi mesi credo sarà un disastro, già adesso hanno chiuso dei locali qui in centro». I quali inoltre sono in attesa di sapere come potranno disporre i plateatici durante il cantiere.
La questione piazza Carducci interessa anche altre vie del centro. «Già i centri storici soffrono dal punto di vista commerciale, stravolgere la viabilità e la quotidianità delle persone, lo shopping, è un problema», premette Carlo Manzoni, dello storico negozio di calzatura in Corso Mazzini.
«Nei primi tre anni a Montebelluna ad esempio per certi negozi gli affari sono precipitati, ma dopo il commercio ha ripreso – spiega il negoziante, riferendosi ai lavori fatti lì –. Indubbiamente ci sarà qualche anno in cui soffrire, finché le persone non si abituano. Sono favorevole alla piazza, ma dipenderà da come sarà prevista l’accessibilità e i parcheggi. Dipenderà da cosa farà il Comune, certo non bisogna chiudere il traffico su questa via principale, come è stato fatto per alcune manifestazioni. Anzi bisogna prevedere dei sistemi per favorire la gente a venire in centro». Di tavoli non vogliono sentire parlare diversi commercianti, che vogliono azioni concrete e non incontri inconcludenti.
«La piazza Carducci garantirà qualcosa di nuovo per Conegliano, serve educare le persone a muoversi anche a piedi – dice Riccardo Huster –. A Montebelluna e Valdobbiadene ci sono riusciti a lungo andare. Conegliano ha due grandi lacune da risolvere, viabilità e parcheggi, sappiamo non di facile risoluzione. La piazza bene, siano previste delle aree di sosta limitrofe al centro».