“Nessuna opzione è esclusa”, fanno sapere fonti francesi. La discussione sull’invio di truppe e di compagnie militari private occidentali in Ucraina, in vista del possibile disimpegno degli Stati Uniti dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, torna a prendere corpo, come confermano delle indiscrezioni sul quotidiano francese “Le Monde“. L’eventuale invio di truppe occidentali in Ucraina, il cui dibattito è stato avviato dal presidente francese Emmanuel Macron lo scorso febbraio, aveva sollevato l’opposizione di Paesi come la Germania. “Le Monde” ha però segnalato che la discussione avrebbe ripreso slancio dopo la visita del premier britannico Keir Starmer in Francia lo scorso 11 novembre. “Sono in corso discussioni tra Regno Unito e Francia in tema di cooperazione nella difesa, in particolare per quanto riguarda la creazione di un nucleo duro di alleati in Europa con un focus sull’Ucraina e la sicurezza europea più in generale”, ha riferito una fonte militare britannica al quotidiano francese. Lo stesso ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha dichiarato all’emittente “Bbc” durante una visita a Londra il 23 novembre che gli alleati dell’Ucraina non dovrebbero “fissare linee rosse” al loro sostegno.
Una “fonte britannica” confida a “Le Monde” che “discussioni sono in corso fra la Gran Bretagna e la Francia sulla cooperazione in materia di difesa, in particolare con l’obiettivo di creare un nocciolo duro fra alleati in Europa, centrato sull’Ucraina e la sicurezza europea in senso ampio”. Pur in assenza, per il momento, di decisioni ufficiali, Le Monde parla di “proposte sul tavolo” al ministero della Difesa, come quella della società “Défense Conseil International” (Dci), il principale operatore del ministero delle forze armate che si occupa dei contratti di export di armamenti francesi e del trasferimento di savoir-faire militare che ne consegue”. Stando alle notizie di “Le Monde“, Dci sarebbe “pronta a proseguire, in Ucraina, la formazione di soldati ucraini, come fa già in Francia e in Polonia. Potrebbe così, in caso di necessità, assicurare la manutenzione degli equipaggiamenti militari francesi inviati a Kiev.
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