Stefano Viezzi è pronto per il grande salto. Campione del mondo di ciclocross nella categoria juniores, 18enne friulano di Majano, dalla prossima stagione difenderà i colori della Alpecin Deceuninck Development, che per lui rappresenta una grande opportunità, oltre che un grande passo nella sua carriera. Un ambiente, quello della Alpecin Deceuninck Development, che può valorizzare le sue qualità in entrambe le discipline. Viezzi correrà nella squadra di sviluppo del team di Mathieu Van der Poel, ma sarà un’ottima chance per crescere con i maestri del cross: “Entrare a far parte della Alpecin Deceuninck è un grande passo per la mia carriera. Troverò un ambiente ideale per crescere sia su strada che nel ciclocross. Il loro supporto agli atleti che vogliono bilanciare entrambe le discipline è stato decisivo nella mia scelta e vedo un grande potenziale per migliorare sotto ogni aspetto“. Contratto fino a 2026 – dove gareggerà anche su strada nel calendario Under23 – col sogno poi di debuttare in prima squadra al fianco di Van der Poel.
Ti aspettavi che fosse così complicato il passaggio da juniores a U23 nel ciclocross?
“Sicuramente delle difficoltà ci sono state, categoria nuova con atleti che non conoscevo, con cui non avevo ancora mai corso e avere quattro anni di differenza con gli altri si sente abbastanza”.
Su quali aspetti pensi di dover progredire per colmare il gap dai migliori?
“Nel ciclocross mi manca ancora un po’ di esplosività come ad esempio in uscita di curva, su strada invece la stagione – a parte la caduta – è andata bene e mi ritengo soddisfatto di quanto sono riuscito a fare soprattutto al Lunigiana”.
La Alpecin ha creduto in te: farai più gare su strada nel 2025? C’é già una bozza di programma?
“Non farò ancora molte gare su strada, mi vogliono far crescere con calma. Il programma al momento non ce l’ho”.
Che genere di corridore sei su strada?
“Un passista scalatore, però più adatto sui percorsi vallonati con pendenze non in doppia cifra”.
Qual é la corsa che sogni di poterti giocare un giorno?
“Una corsa non c’è al momento, ma mi piacciono molto le Classiche”.
Quanto è importante, secondo te, la multidisciplina?
“Ti permette di non stare troppo fermo dalle gare, ma per farla devi avere la giusta preparazione. La strada ti aiuta a fare il fondo per il cross, e anche il cross aiuta la strada. E’ importante la multidisciplina, ma è fondamentale saperla gestire”.
La mountain bike é un settore che ti piacerebbe provare?
“Sì, quest’anno ad inizio stagione ho fatto qualche gara, ma per adesso mi sono fermato e non è nei miei programmi per l’anno prossimo, almeno per il momento”.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione invernale di ciclocross?
“Sicuramente il Mondiale in programma ad inizio febbraio”.