IVREA. Un paio di settimane fa, nell’alzarsi dal tavolo sindacale in aperta polemica con la direzione dell’Asl/To4 guidata da Stefano Scarpetta, Giuseppe Summa del Nursind e Luciano Perno della Cgil, avevano detto chiaro che avrebbero snocciolato, uno dopo l’altro, tutti i problemi irrisolti. E, da allora, metodicamente lo stanno facendo.
DOPO GLI STRAORDINARI, LE FERIE
E dopo aver sollevato il tema delle oltre 170 mila ore di straordinario da recuperare e dell’elenco dei lavori Arcuri in ritardo rispetto alla tabella di marcia, ora il punto si fa sulle giornate di ferie residue non godute. «Già il numero è da capogiro – spiegano Summa e Perno – perché è 85 mila. Sono giorni di ferie residue del personale del comparto, quindi medici esclusi». E incalzano: «Applicando la stessa modalità di calcolo utilizzata dal direttore Scarpetta in occasione delle sue giustificazioni per le ore di lavoro straordinario si parla di una media di 23 giorni di ferie per ciascun dipendente. Va ricordato che il contratto prevede che le ferie debbano essere fruite entro fine anno, con una deroga per esigenze eccezionali fino a giugno dell’anno successivo».
MENO 70 PER CENTO
Chiamato in causa, il direttore generale dell’Asl/To4 Scarpetta, il cui mandato scadrà alla fine dell’anno, spiega che il numero assoluto è frutto di giorni accumulati in un arco temporale molto lungo: «Il numero è elevato, certo, ma il trend è in miglioramento. A giugno 2021 le ferie residue erano pari a circa 123 mila giorni. Oggi, con un numero di dipendenti superiore, il dato si è attestato a meno di 85 mila, con un miglioramento negli ultimi 3 anni di oltre il 70% e con una evoluzione ulteriormente positiva». Questo non significa, però, che il problema non ci sia. Anzi.
«Le criticità purtroppo sono note e presenti in tutto il panorama regionale e nazionale, soprattutto in relazione alle aree più periferiche – dice Scarpetta – . Per situazioni specifiche sono anche state utilizzate, come mai in periodi precedenti, risorse economiche aggiuntive interamente a carico del bilancio aziendale». E sottolinea ancora: «L’azienda, nel ringraziare per la collaborazione e la dedizione tutto il personale, ha costantemente attinto e continuerà a farlo, a tutte le forme di assunzione possibili. Sul fronte delle assunzioni, nonostante le difficoltà, non abbiamo mai smesso di reclutare personale. E questo, va sottolineato, ha consentito, anche alle figure professionali o alle strutture più in difficoltà, di usufruire nel periodo estivo delle ferie dovute».
I CASI LIMITE
Tra i servizi dove si registrano le maggiori criticità, Cgil e Nursind evidenziano quelle legate ai tecnici di radiologia: «Arriviamo addirittura a oltre tre anni di ferie arretrate, quindi oltre novanta giorni. Un numero enorme, se consideriamo che per i tecnici di laboratorio, le ferie variano dai 30 ai 40 giorni residui cadauno». I pronto soccorso sono altre aree critiche anche quando si parla di ferie da smaltire: «A Ivrea si tocca una media di 65 giorni per gli infermieri e 40 per gli operatori socio sanitari – incalzano i due sindacalisti –. In cardiologia, a Chivasso, la media è di quaranta giorni per gli infermieri e in ginecologia si arriva anche a 70 nel caso delle ostetriche».
NUOVO CORSO DI LAUREA A IVREA?
Scarpetta aggiorna anche sul percorso in atto per portare al Polo formativo anche il corso di laurea con la scuola di radiologia di Torino e delle professioni tecniche. «Il dialogo è in fase avanzata - aggiunge – e si sta lavorando per attivare, analogamente con quanto già in essere alle Officine H per il corso di laurea in Infermieristica, un corso di laurea per i tecnici sanitari di Radiologia medica. Questa prospettiva, se si riuscirà a concretizzare, potrà garantire all’Asl un bacino di professionisti formati direttamente sul territorio».